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Ascoli, webinar 'Crescere Insieme', presente Michele Uva

Ascoli, webinar 'Crescere Insieme', presente Michele UvaTuttoB.com
Uva
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 8 maggio 2020, 19:00Ascoli
di Christian Pravatà
fonte www.ascolicalcio1898.it

Si è svolto ieri pomeriggio, sulla piattaforma Cisco Webex Meet, il secondo webinar “CRESCERE INSIEME” targato Ascoli Calcio. Un evento al quale hanno preso parte molti ospiti di caratura nazionale e internazionale, oltre alla squadra bianconera.

A fare da padrone di casa il vice Presidente Vicario Andrea Di Maso, moderatore dell’evento, che ha portato i saluti di Patron Pulcinelli, impossibilitato a partecipare:

“Ogni settimana ospitiamo, all’interno dei nostri webinar, una ‘special guest’, un uomo di Sport, e questa sera è il Vice Presidente UEFA Michele Uva, di livello internazionale” – ha esordito Di Maso – “Oggi abbiamo voluto dare la possibilità a tutti i nostri tifosi di esserci vicini, attraverso la diretta Facebook dell’evento; da tifoso so quanto è difficile amare la propria squadra e non poter assistere alle partite per molto tempo, ma l’auspicio è che momenti di incontro come questo possano servire per ritrovarci e per sentire la vicinanza e il calore della Società”.

 

MICHELE UVA, Vice Presidente UEFA: “L’Ascoli è una Società che, da sempre, ha rappresentato un punto di riferimento del sistema calcistico italiano, ha militato tanti anni in A e in B e l’augurio è di rivedere questa piazza in un calcio di vertice. Per tornarci ci sono tante strade, su tutte la programmazione, come sta facendo l’Ascoli”. Il Vice Presidente UEFA ha parlato dell’importanza per un club di essere dotato di un impianto e centro sportivo di proprietà: “L’avere un proprio impianto e, ancor prima, un centro sportivo di proprietà o gestito per 20, 30, 40 anni, è un investimento che può portare grandi ricavi. Oltre a questo, va detto che lo stadio rappresenta un punto di riferimento sociale, lo stadio è l’identità di una città, dei colori di una squadra. E’ il posto dove si crea una identità, quindi ad esso è connessa una responsabilità sportiva e sociale. Tutte le nazioni europee stanno sviluppando l’impiantistica sportiva: Ungheria, Turchia, Canada, Svezia, sono Paesi che hanno puntato sull’investimento in infrastrutture trainati da un grande evento o da politiche nazionali. In Italia, negli ultimi dieci anni, solo due squadre di Serie A e una di B, il Frosinone, si sono dotate di uno stadio di proprietà, l’Atalanta ci sta lavorando. Quanto ai centri sportivi, negli ultimi 5 anni l’80% delle società della top Division europea ne ha costruito uno. Avere un centro sportivo di proprietà significa ottimizzazione di costi, ma anche identità tecnica”.

 

CARLO NERI, Presidente Ascoli Calcio: “Il Centro Sportivo rappresenta l’identità tecnica, dalla prima squadra al settore giovanile. L’Ascoli stava lavorando su questo aspetto prima della pandemia e stiamo portando avanti il discorso anche ora. Lo stesso dicasi per la questione stadio: anche se non di proprietà,  lavoriamo per una gestione di 20-30 anni. L’investimento in un marketing strategico ed efficace e la cura del cliente, ovvero i nostri tifosi, sono aspetti fondamentali così come i nostri sponsor, che rappresentano l’introito del calcio”.

 

 

Sul tema centro sportivo è intervenuto l’attaccante Leonardo Morosini, in rappresentanza dei calciatori bianconeri.

LEONARDO MOROSINI: “Sono arrivato a gennaio dal Brescia, che aveva appena sfornato un centro sportivo che il Presidente Cellino aveva creato anche a Cagliari. Da un po’ di anni conosco bene la Serie B e devo dire che l’Ascoli ha un centro sportivo all’altezza e che si avvicina molto a un impianto di Serie A”.

L’attaccante ha parlato anche dell’emergenza virus che ha colpito duramente il bergamasco, la sua terra:

“L’altra sera ho seguito in TV un report, dal titolo “il massacro silenzioso”. Il mio paese, Alzano Lombardo, è forse uno di quelli maggiormente vittima del contagio. La situazione è veramente grave, speriamo di ripartire pian piano, senza dimenticare chi non c’è più. L’auspicio è di ricominciare con grande senso civico e rispetto delle regole”.

Incalzato dal Vice Presidente Vicario su una promessa da fare ai tifosi, in collegamento Facebook, ha risposto:

“Intanto vorrei dire, con riferimento alla categoria calciatori, che questa grave emergenza ha fatto conoscere alla gente, che spesso idealizza noi calciatori, ragazzi normali, con le preoccupazioni di tutti. Io e tanti altri colleghi abbiamo partecipato a tante dirette sui social, un modo per essere vicini alle persone e questo è stato l’aspetto positivo di questa situazione. Promesse ai tifosi? E’ dura farne ora che c’è ancora un futuro incerto sulla ripresa dei campionati, ma, nel caso in cui si dovesse tornare in campo, l’augurio è di riaverli quanto prima allo stadio perché significherà che l’emergenza è finita.  Sono d’accordo con quanto dichiarato qualche giorno fa da Troiano sul calcio senza tifosi: credo che il calcio senza pubblico sia senza fascino. La promessa minima è che se dovessimo tornare a giocare lo faremo con la voglia di vincere tutte le partite che ci restano”.

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