CorSport - Il Sassuolo cerca altri record: cosa vuole fare Grosso

Ha già parlato chiaro, Fabio Grosso, con i suoi: non si molla nulla, il campionato non è finito i record sono fatti per essere battuti se ci sono le condizioni. La prospettiva a pancia piena è comunque tirare fuori il massimo dalle 5 partite che restano per fare più punti e gol possibili. Con questo spirito il Sassuolo prepara la partita con il Frosinone dell’ex Paolo Bianco, atteso lunedì pomeriggio al Mapei Stadium-Città del Tricolore (a seguire affronterà Cesena, Carrarese, Cremonese e Catanzaro). Trascina il gruppo Mimmo Berardi, che vuole lasciare altri segni sulla stagione del ritorno dopo 6 gol e 12 assist in 25 presenze per 1.979’ giocati da quando il 5 ottobre è tornato in campo. Resterà, non ci sono dubbi, e probabilmente allungherà il contratto firmato fino al 2027. A Sky ha esternato da leader: «Ci siamo messi a lavorare duro per riportare il Sassuolo dove merita. Oggi ce la godiamo. Sono stati mesi difficili per me e ne sono uscito ancora più forte. Ora siamo in Serie A, siamo tutti contenti, ma vogliamo concludere al meglio questa B. Ho vissuto tanti anni qui, per me è una casa, una famiglia. Mi hanno trattato come un figlio. Ero un ragazzino, 12 anni fa, sono cresciuto e diventato uomo. Ho fatto degli errori in passato, però sono maturato e devo tanto a questa società».
Berardi e l'amore per il Sassuolo
Tanti i meriti di Grosso: «Il mister si è calato nel ruolo alla grande. Ci siamo trovati tutti benissimo con lui, anche nella gestione del gruppo è stato il top. Ha portato grandi idee di gioco, ci ha fatto sentire tutti importanti. Il gruppo fa la differenza e quest’anno lo abbiamo dimostrato». L’azzurro e l’essere bandiera hanno un valore: «Dentro di me c’è sempre stata la Nazionale. Ho passato momenti difficili e sto recuperando, alla maglia azzurra non si può dire di no. Io l’ultima bandiera rimasta? Sicuramente è gratificante e mi rende orgoglioso esserlo di una realtà così importante. Più che un club, lo definisco una famiglia. E io, dentro una famiglia, ci sto bene».