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Serie B: “Sampdoria, alla scoperta di Giovanni Leoni”

Serie B: “Sampdoria, alla scoperta di Giovanni Leoni”TuttoB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 25 marzo 2024, 22:00Sampdoria
di Redazione Milano
fonte Legab,it

La prima grande sliding doors per Giovanni Leoni non ha tardato ad arrivare, precisamente al minuto 94 del match dello scorso 17 febbraio al Luigi Ferraris di Genova, tra la Sampdoria ed il Brescia.

Quando i blucerchiati stavano vincendo per 1 a 0, Paghera crossa un pallone nell’area della Sampdoria. Sul pallone si avventa Adorni che supera di una spanna un difensore doriano e, con un preciso colpo di testa, segna il goal dell’1-1. È il goal del pareggio, quello che fissa il risultato.

Adorni corre felice verso lo spicchio dei tifosi bresciani mentre un giocatore della Sampdoria si accascia a terra con le mani sul viso. Il difensore della Sampdoria è Giovanni Leoni, classe 2006, romano di nascita ma padovano di adozione. Ed è alla sua seconda partita in Serie BKT, per un totale di 28 minuti.

Per molti poteva essere un momento durissimo. Uno di quei momenti in cui di dice che è troppo presto per giocare a quei livelli, uno di quei momenti che segnano, in negativo, una carriera. Soprattutto se la carriera è appena all’inizio.

Ma non per Giovanni Leoni, per tutti “Leoncino”, difensore centrale di grande agilità e compattezza, abile di testa, con Smalling e Van Dijck come modelli da cui trarre ispirazione a suo avviso, e soprattutto con Andrea Pirlo come allenatore. Sì, perché proprio da quell’errore il tecnico della Sampdoria ha capito che su Leoni ci poteva contare davvero: “Mi ha impressionato per tranquillità e struttura”. La reazione per un gol preso in pieno recupero, infatti, hanno evidenziato i tratti di un calciatore che lotta, che ha fame di imparare e che soprattutto non si fa abbattere dalle avversità.

Il lunedì successivo a Sampdoria-Brescia Leoni torna al campo di allenamento più carico di prima, e appena quindici giorni dopo il gol di Adorni diventa titolare fisso della difesa doriana.

Da allora la Sampdoria ha inanellato tre vittorie consecutive, ha incassato solo due reti e si è rilanciata in piena zona playoff. Ma non solo.

Nell’ultimo match prima della sosta per gli impegni delle nazionali, Giovanni Leoni è stato selezionato nella Top 11 di giornata del campionato cadetto. E in più i minuti messi insieme dal giovane difensore gli sono valsi l’attenzione dei tecnici delle Nazionali giovanili, in particolare dell’Under 18 di Franceschini, che lo ha fatto esordire da titolare nella sfida contro l’Austria.

Ma la sensazione è che sia solo l’inizio di un percorso che promette bene.

Un percorso iniziato con il Vigontina, società veneta dove Leoni si è trasferito con la famiglia all’età di 5 anni, un percorso passato per il Cittadella e approdato al Padova dove ha fatto tutto il percorso dall’Under 13 alla prima squadra. E con un filo conduttore fondamentale: “Tra Ottoni, Rossettini e Torrente sono sempre stato allenato da difensori che possono darmi consigli importanti”.

Ad oggi, il difensore su cui la Sampdoria vanta il diritto di riscatto nei confronti del Padova, proprietario del cartellino, ha giocato 5 partite accumulando 269 minuti complessivi.

In questo scorcio di campionato ha difeso con ordine ingaggiando 34 duelli con gli avversari, 6,8 a partita, di cui il 58% vinti, ai quali si sommano i 14 contrasti, 2,8 a partita, con una percentuale di successo ancora maggiore: il 64%.

Ne sanno qualcosa gli attaccanti di Feralpisalò, Ascoli e Bari che contro Leoni hanno avuto vita durissima.

Leoni è uno di quei giocatori che può far felice il proprio allenatore grazie alla duttilità che lo ha portato a disimpegnarsi tanto come centrale puro, quanto come “braccetto” di destra nella difesa a tre. Ruoli in cui peraltro ha potuto mettere in mostra altri elementi decisivi. L’ordine e la puntualità nelle chiusure e nelle marcature preventive e la perizia nella fase di costruzione.

Il difensore doriano nelle cinque gare disputate ha effettuato 118 passaggi, 23 a partita, con una altissima percentuale di passaggi riusciti, 94 ovvero l’81%. Segno certo di un piede educato, della propensione a cercare il pallone e al tempo stesso di prendersi responsabilità.

Il Rinascimento del calcio italiano parte anche da giocatori di belle speranze come lui.

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