Samp, Gregucci suona la carica: “Prima la testa, poi i moduli”

Vigilia di fuoco a Bogliasco per la “prima” di Angelo Gregucci (con Salvatore Foti al fianco) sulla panchina della Sampdoria. Domani, sabato 25 ottobre, alle 15 a Marassi arriva il Frosinone e il neo tecnico mette subito l’accento sull’aspetto mentale: “In pochi giorni l’impronta tattica è minima, ma psicologicamente la squadra deve prendersi le proprie responsabilità”.

Formazione e sistema? Per ora sullo sfondo. “Una o due punte non è la priorità: serve essere un gruppo unito, con lucidità. Nei cambi di guida c’è sempre una reazione, ma dev’essere intelligente. Nel calcio moderno conta chi finisce la partita, non solo chi la inizia”.

Capitolo singoli. Gregucci evita personalismi ma riconosce il peso di Alex Ferrari: “Professionista esemplare, uno dei nostri riferimenti, sfortunato con gli infortuni”. Bene anche il rientro di Ferri “come tutti: disponibilità massima”. Su Cherubini, nuova “10” blucerchiata: “È importante, ma conterà di più l’atteggiamento collettivo: non regalare nulla, attaccare ogni palla come se decidesse il campionato”. E su Coda: “I leader non si impongono, li riconosce lo spogliatoio”.

Rispetto per l’avversario, ma sguardo fisso in casa propria: “Il Frosinone sta bene, ma dobbiamo pensare a noi e ricreare la ‘famiglia Sampdoria’”. Infine, l’abbraccio con Marassi: “Nelle difficoltà questo popolo è attaccatissimo alla squadra. L’anno scorso, con la Salernitana, sentendo l’inno mi veniva da piangere. Dobbiamo aiutarci tutti: il pubblico ha diritto di esprimere disapprovazione, ma noi dobbiamo meritare il suo sostegno”.