CorSport - La Salernitana è furiosa: playout subito o niente

Salernitana, Sampdoria e Frosinone attendono l’audizione del Brescia, prevista per dopodomani, e l’eventuale deferimento del club di Cellino. Ma intanto nessuno se ne sta con le mani in mano. Tutto ruota intorno ai tempi delle decisioni, che non saranno brevi. Ma vengono valutati anche i tempi delle indagini. Esperti di diritto sportivo riferiscono che quando il contenzioso riguarda irregolarità ammnistrative non verrebbero accolte le richieste di patteggiamento. Poi ci sono i precedenti. Come quello del 2019, quando Venezia e Salernitana giocarono un playout favorevole ai campani. Poi il Venezia fu ripescato in B. Ma anche in quel caso per stabilire chi dovesse disputare lo spareggio ci fu una coda velenosa.
Abodi con la Lega B, la Salernitana si prepara a difendere i propri diritti
Il Ministro dello Sport, Abodi, si è schierato al fianco del presidente della Lega B, Bedin, ritenendo la sua decisione «saggia ed equilibrata». «Sarebbe stato paradossale - dice Abodi - giocare i playout e poi doverli ripetere o modificare in maniera traumatica l'assetto del campionato». Ma la Salernitana si prepara a difendere i suoi diritti, quelli dei tifosi e della città. Il patron Iervolino e l’ad Milan sono in continuo contatto col pool di legali. Una cosa è certa: il club non intende essere pregiudicato da questa situazione. E potrebbe accadere che tutti i club interessati potrebbero ricorrere alla giustizia amministrativa e sovvertire la decisione. I legali attendono di conoscere gli atti per muoversi.
Il rinvio dei playout e la questione dei nazionali
E poi ci sono i tempi della giustizia sportiva. Il differimento del playout nel tempo potrebbe proiettare tutti i club nel periodo in cui saranno impegnate le varie Nazionali. E la Salernitana, ad esempio, perderebbe quattro titolari: Christensen, Lochoshvili, Hrustic e Stojanovic. L’assemblea di Lega del 23 maggio sarà certamente infuocata. In caso di deferimento del club di Cellino, la Salernitana si costituirebbe in giudizio come terza interessata, facendo valere le proprie ragioni, che potrebbero essere identiche a quelle degli altri club. E le responsabilità ipotizzate potrebbero essere diffuse. La squadra campana da oggi riprende ad allenarsi, ma è impensabile immaginare di dover preparare un playout tenendo i giocatori, tra ricorsi e controricorsi, sotto pressione, mentale e fisica, per tanti giorni. Insomma, il cambio di format, con una B a 21 o 22 squadre, potrebbe essere la soluzione che non danneggerebbe nessuno.
La rabbia dei tifosi della Salernitana
Senza dimenticare le ragioni dei tifosi. All’Arechi ci sarebbero state, ieri sera, 30mila persone. Per protesta in tanti si sono ritrovati dinanzi allo stadio salernitano. C’è chi è arrivato dal Canada o dagli States e dovrà tornarsene a casa senza poter seguire la propria squadra del cuore. Non è da escludere una class action. Un’interrogazione è stata inoltrata al Ministro dello Sport dei deputati del club “Salernitana parlamento”: De Luca, Bicchielli, D‘Alessio, Mari e Pierro «Il Ministro - dice il presidente Andrea De Simone - ha rilasciato una dichiarazione sbagliata, che respingiamo con forza».