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GdS: "Reggina, la società si prepara a rintuzzare le accuse della Procura federale"

GdS: "Reggina, la società si prepara a rintuzzare le accuse della Procura federale"TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com
giovedì 23 marzo 2023, 10:12Reggina
di Marco Lombardi

"Reggina, la società si prepara a rintuzzare le accuse della Procura federale", scrive la Gazzetta del Sud. 

L’inchiesta sui mancati pagamenti di stipendi e contributi.

Mercoledì interlocutorio sul fronte delle scadenze federali che agita i pensieri della tifoseria. La società amaranto (che ha affidato la difesa all’avvocato Paolo Rodella) ha tempo cinque giorni per essere ascoltata dalla Procura della Figc. Nel weekend o al massimo all’inizio della prossima ci potrebbe essere il confronto. Le acque sembrano meno agitate di quanto si possa pensare. La recente presa di posizione del presidente della Lega B Balata, su input del numero uno della Figc Gravina, si può interpretare come una sorta di apertura nei confronti del sodalizio di via “Delle Industrie”. La vicenda riguardante la Reggina è molto più complessa di come qualcuno ha voluto sintetizzare e banalizzare. Andrebbe approfondita perché rischia di “fare scuola” all'interno del sistema calcio. Il club amaranto ha la liquidità per pagare gli oneri previdenziali, ma non può versare i relativi importi per lo stop imposto dal Tribunale, presso il quale è in atto una procedura di concordato per la rateizzazione dei debiti riferibili alla vecchia gestione. L'istanza era stata formalizzata a suo tempo, in adesione al decreto “Salva Aziende”, norma introdotta dallo Stato nel 2022, anche per venire incontro alle società sportive danneggiate dagli effetti del Covid. In questo momento, e fin quando il Tribunale non darà il via libera, il club può pagare solamente gli stipendi (regolarmente saldati senza saltare una mensilità) e le spese correnti, essenziali per garantire la continuità aziendale.

Il problema vero è il vuoto normativo tra ordinamento primario (quello statale) e ordinamento sportivo che non si è adeguato ad una misura in vigore ormai dallo scorso agosto. Le norme dell’ordinamento sportivo godono, è vero, di una loro autonomia, ma non dovrebbero derogare nemmeno implicitamente all’applicazione della disciplina statale, ovvero comportarne la sua disapplicazione [...].