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Machin: "A Pescara anni stupendi ma non potevo dire no a Berlusconi&Galliani. Trapani esperienza da dimenticare. L'incontro con Cristiano Ronaldo..."

06.04.2020 20:00 di Christian Pravatà  Twitter:   
Machin
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Machin

Il centrocampista del Monza Josè Pepe Machin si è raccontato senza filtri in lunga intervista esclusiva sul canale Instagram del noto giornalista Nicolò Schira. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti.

CORONAVIRUS - "Non vedo l'ora che la vita torni alla normalità. Mi mancano il campo e le partite. Sono a Monza da solo, la mia famiglia sta in Spagna: sia qui che lì la situazione non è affatto semplice purtroppo. Mi manca tanto mia mamma e mio fratello che stanno a Tarragona. Sono 8 anni che vivo fuori casa da solo. È dai tempi di Malaga che sono lontano". 

BARÇA - "È il vivaio più importante al mondo. Da bambino giocavo a calcio a 5 e un giorno andai con mio fratello più grande ai suoi allenamenti di calcio, mi hanno fatto giocare con loro. Ho fatto tutti i ruoli da bambino tranne il terzino e il portiere. All'età di 8 anni sono entrato nelle giovanili del Barcellona, dove ho imparato le basi del calcio. Sono cresciuto tantissimo lì".

IDOLO - "Da bambino impazzivo per Zizou Zidane. Adesso ammiro tantissimo Cristiano Ronaldo e nel mio ruolo mi ispiro a Modric".

BASTONI - "Alessandro è fortissimo. Ormai non può venire più a giocare a calcetto con noi, ormai il suo livello si è alzato troppo. È diventato uno dei migliori difensori in assolto della Serie A, siamo stati compagni di squadra 6 mesi a Parma. Mi aspettavo andasse all'Inter, ma mi ha sorpreso la rapidità in cui è diventato titolare. Mi ha stupito, è troppo forte. Non a caso ha fatto fuori Godin e gioca lui. Un fenomeno Ale". Bastoni che era on line risponde con i cuori e il commento Loco nei confronti dell'amico Machin.

MALAGA - "Mi sono trovato benissimo e sono diventato calciatore e uomo lì, poi è arrivata la chiamata di Walter Sabatini...".

SABATINI - "Mi ha portato in Italia a 17 anni alla Roma. Mi ha voluto fortemente, lo devo ringraziare perché mi ha dato una grande chance. Mi paragonò a Yayà Tourè? Leggero come accostamento (ride, ndr)".

SPALLETTI - "'Mi sono allenato tutto l'anno in Prima Squadra con lui. Mi sarebbe piaciuto esordire dopo aver vinto lo Scudetto Primavera, ma lui vede poco i giovani. E poi comunque non era facile con così tanti campioni per un ragazzino giocare anche in Coppa Italia".

DE ROSSI- "Trattava benissimo noi giovani, ci riempiva di insegnamenti e consigli. Non mi immaginavo potesse essere così disponibile. Un campione dentro e fuori dal campo. Con lui, Rudiger e Nainggolan ho avuto uno splendido rapporto, mi hanno aiutato tanto".

TOTTI - "È simpaticissimo, gli piace sempre scherzare. Non voleva perdere mai neanche in allenamento, ma sempre col sorriso. Sdrammatizzava con una battuta i momenti di tensione".

TRAPANI - "Una esperienza negativa, è andato tutto male. Arrivai in una squadra reduce dalla finale playoff persa. Stavo bene all'inizio, ma dopo un mese mi sono rotto il menisco e mi sono trascinato quel problema tutto l'anno. Una stagione davvero brutta, da dimenticare".

GOKU - "Nello spogliatoio a Pescara mi chiamavano così, un po' per i capelli ma soprattutto perché vado pazzo per Dragon Ball. In particolare la Serie Z, mi piaceva tantissimo il torneo di Cell e il duello con Gohan".

LUGANO - "Ho giocato poco a causa dell'infortunio di Trapani, ma ho trovato un allenatore molto importante come Paolo Tramezzani. Mi ha fatto crescere molto, anche se mi ha fatto giocare poco. È stata una esperienza comunque positiva".

BRESCIA - "Primo anno vero da protagonista nei professionisti in B. A metà campo giocavo con Emanuele Ndoj, c'era un giovanissimo Tonali che nel girone di ritorno si affacciò in prima squadra. Quell'anno per me è stata la svolta. Dopo i problemi di Trapani ho dimostrato di poter essere un giocatore vero anche in B".

RUOLO PREFERITO - "Posso giocare in tutti i ruoli a metà campo, ma preferisco la posizione di trequartista dietro le punte".

PESCARA - "Il presidente Sebastiani per convincermi mi aveva promesso la maglia numero 10 e così è stato. Mi voleva fortemente, tanto che mi paga alla Roma una cifra importante (800mila euro più bonus, ndr). Eravamo un grande gruppo e a fine girone d'andata eravamo secondi. C'erano tante richieste dalla Serie A a gennaio e decido di provare il salto di categoria".

GENOA - "Sembrava fatta col Genoa nel gennaio 2019: mancava solo la firma, non so come mai sia saltata l'operazione tra Preziosi e Sebastiani. Ancora oggi non ho capito cosa sia successo, Alla fine poi è arrivato il Parma...".

PARMA - "Ho scelto io il Parma e sono stato contento di andare in Emilia per giocare in A. Ho imparato tanto pur giocando poco, ricordo ancora l'esordio in A contro il Napoli. Il direttore Faggiano mi ha fatto sentire importante e credeva tanto in me. Forse sarebbe stato meglio fare il salto in A in estate che a gennaio, ma come fai a dire di no al Parma? Non me ne pento anche se col senno del poi forse è stata una scelta sbagliata, ma la rifarei".

D'AVERSA - "Avrei voluto giocare un po' di più con lui. Non ho avuto tanto spazio, però comunque non ho rancore. Accetto le sue scelte. Forse non ero ancora pronto per fare il titolare in A...".

PILLON - "È stato fondamentale per la mia esplosione. Prima di lui non giocavo, mi ha dato subito la maglia da titolare e piena fiducia. È la persona a cui sono più affezionato nel mondo del calcio, è un papà calcistico per me".

GRUPPO PESCARA - "Il primo anno eravamo fortissimi anche se in pochi ci consideravano all'inizio. Gravillon faceva cose straordinarie in difesa, in mezzo c'erano grandi giocatori come Brugman e Memushaj, davanti Marras che era il miglior giocatore della C e Mancuso. Il secondo anno dopo Parma ho trovato una squadra nuova, ma con tanti giovani bravi. Forse anche più forte sulla carta. Purtroppo abbiamo avuto tanti infortuni gravi e perso giocatori importanti come Tumminello e Balzano. Zauri anche se giovane era un buon allenatore: stavo facendo grandissime cose con 7 gol in 16 partite, la mia miglior stagione". 

PARMA - "Era un bel gruppo, molto coeso. Una società che consiglio a tutti i giocatori. Mi trovavo molto bene con Sprocati e Bruno Alves. Bruno mi ha fatto un gran regalo: la maglia di Cristiano Ronaldo...".

SCELTA MONZA - "A inizio mercato di gennaio ero convinto di restare a Pescara: stavo andando benissimo e volevo aspettare l'estate per pensare al calciomercato. Poi sono arrivate diverse offerte, tra cui quella irrifiutabile di Berlusconi e Galliani. Come fai a dire di no a due come loro? Sono la storia del calcio italiano. Mi ha impressionato la loro voglia di fare grandi cose e di vincere. Mi sono sentito voluto a tutti i costi. Voglio arrivare insieme a loro in Serie A: Galliani in due giorni di trattativa la parola più detta dal dottor Galliani era Serie A".

BERLUSCONI - "Mi ha paragonato a Seedorf? Non se sia vero, me l'hanno detto. Sarebbe bello, mi piace molto come paragone. Magari vincere tutte quelle Champions. Conoscerlo è stato emozionante. Parliamo di una persona che ha fatto la storia, è carismatico. È un onore giocare in una squadra in cui lui è il presidente". 

NDOJ - "Siamo tanto amici, anzi è mio fratello. Lo porto nel cuore. Magari l'anno prossimo me lo ritrovo qui a Monza. Sarebbe un sogno per me. La sto creando io questa possibilità di mercato (risata, ndr)...".

MODRIC - "Era uno scherzo il mio tweet in cui mi candidavo a giocare nel Real al suo posto. Sinceramente è stato un gioco, non mi aspettavo tutto quel clamore. È uscito su tantissimi siti e giornali, se qualcuno si è offeso chiedo scusa. Io sono al Monza e sono felice qui".

AMBIENTE MONZA - "Molto sano, hanno tutti le idee chiare. Mi sono sentito a casa dopo pochi giorni come fossi qui da tanto tempo. Ho trovato un bel gruppo e un grande staff. Mi hanno accolto tutti benissimo".

BROCCHI- "Un grande giocatore e un grande allenatore. Ci riempie di consigli con tanti video personalizzati. Lo apprezzo molto".

KEITA - "Siamo fratelli. Ci conosciamo da bambini, dai tempi della cantera del Barcellona. Ormai abbiamo messo la testa a posto. Lui è diventato papà, io mi sono fidanzato".

GUINEA EQUATORIALE - "Vogliamo qualificarci per la Coppa d'Africa. Stiamo crescendo molto, il livello ogni partita è sempre più alto. Abbiamo bisogno ancora di tempo, ma stiamo migliorando e ci sono tanti giovani bravi, sentirete parlare di noi".

PLAYLIST- "Ascolto ancora Show me di Chris Brown prima di giocare, ma adesso sento anche A Solas Remix di Lunay. L'ho fatto prima di Pescara-Benevento: abbiamo vinto 4-0 è andata bene e ho preso questa abitudine. Per 35-40 minuti prima di ogni gara le ascolto in loop". 

CRISTIANO RONALDO - "Estate 2015 ero a Melbourne dopo l'amichevole contro il Real. Ero sul pullman con Sanabria e volevamo fare la foto con Cristiano. Lui l'aveva già fatta così sono sceso e sono andato a bussare al suo finestrino: Ronaldo mi ha visto e mi ha fatto salire su quello del Real. Ci siamo fatti un selfie e gli ho fatto vedere il mio sfondo del telefono in cui c'era lui con la maglia blanca. Cristiano si è messo a ridere e abbiamo parlato di calcio una mezz'oretta. È stato emozionante visto che era un mio mito. Sarebbe bello sfidarlo in campo tra due anni in Monza-Juve".

LOOK - "Avevo la barba ma l'ho tolta perché è stata criticata dagli amici, poi mi piaccio di più senza. I capelli adesso sono un disastro, appena finisce la quarantena vado dal parrucchiere a sistemarli". 

CUCINA - "Mi difendo ai fornelli. La pasta al pesto o col tonno le so fare bene, poi petto di pollo e insalata. Posso vivere e sopravvivere da solo in casa". 

TEMPO LIBERO - "Mi piace giocare a padel, me la cavo bene. Poi guardo le Serie TV: ho appena finito Prison Break".

COMPAGNO PIÙ FORTE - "Difficile scegliere. Brugman e Ndoj sono fortissimi. Anche Capone é un gran giocatore, un fenomeno così come Coronado. L'Airone Caracciolo era tanta roba". 

AVVERSARIO PIÙ TOSTO - "Dico Bennacer".

COMPAGNO PIÙ MATTO - "Tanti, vediamo ti faccio un podio: primo Gravillon, secondo Ndoj e terzo Rigoberto Rivas". 

GOL PIÙ BELLO - "Quello al Benevento davvero spettacolare, molto bello anche quello al Venezia, mentre il più difficile è stato quello al Cittadella di controbalzo". 

SOGNO - "Arrivare in Serie A di nuovo per restarci e giocarci da protagonista dieci anni, magari vincendo dei trofei".


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