ESCLUSIVA TB – Mandorlini: “Playoff? Spezia, Cremo e Palermo superiori. Il Mantova si salverà. Reggiana, bravo Dionigi: fosse arrivato prima… Samp, errori enormi. Miracolo Sudtirol, complimenti al ‘Casto’. Bentornato Padova”

Salutato lo storico ritorno del Pisa in Serie A, 34 anni dopo l’ultima volta – i nerazzurri di Pippo Inzaghi raggiungono il Sassuolo, già promosso con largo anticipo –, in B restano da scrivere ancora tanti verdetti. Quando mancano due giri alla bandiera a scacchi della regular season, ne abbiamo parlato con mister Andrea Mandorlini.
Mister, il Pisa torna in Serie A 34 anni dopo l’ultima apparizione. Inzaghi ha dichiarato che “la vittoria vale doppio perché non eravamo tra i favoriti”. Eppure la rosa nerazzurra è parsa sin da subito competitiva…
“Se Pippo ha detto questo, va bene così… Epperò credo che in cuor suo sapesse di avere tra le mani una squadra molto forte. Certo, vincere o non vincere è questione di particolari, ma sono stati bravi e meritano i complimenti”.
Crede che il Sassuolo abbia già una buona base di partenza per affrontare la Serie A?
“Il Sassuolo è stato tanti anni nel massimo campionato, la società conosce bene la categoria e saprà sicuramente dove intervenire. Anche perché la Serie A è tutto un altro palcoscenico rispetto alla B, in cui il Sassuolo, quest’anno, ha maramaldeggiato. Io ritengo che la rosa vada rinforzata assolutamente, ma penso che Giovanni Carnevali, Palmieri e Grosso lo sappiano perfettamente”.
Palermo senza continuità: sembrava essere rientrato in carreggiata e invece ha rimediato tre sconfitte nelle ultime quattro giornate, che hanno rimesso in discussione persino l’accesso ai playoff. Dovesse sfumare anche questa possibilità sarebbe un flop totale, non crede?
“C’è un clima di forte contestazione, soprattutto verso l’allenatore, che certamente non aiuta. Palermo è una piazza esigente, che merita tanto, però le possibilità di centrare i playoff, malgrado tutto, restano intatte. Lì può succedere l'imponderabile, anche che le situazioni si ribaltino. La squadra c’è, ha valori importanti, e si è ulteriormente rinforzata con l’arrivo nel mercato invernale di Pohjanpalo, quindi deve assolutamente prendere parte agli spareggi per giocarsi la promozione”.
Dove si azzererà tutto? O è il solito luogo comune?
“In un certo senso si riparte daccapo, perché le gare valgono tantissimo e ci sono tante variabili di cui tenere conto. Fermo restando, però, che, dal punto di vista tecnico, ci sono squadre che hanno, oggettivamente, qualcosa in più delle altre e sono giocoforza favorite, penso allo stesso Palermo, ma anche a Cremonese e Spezia”.
Scendendo la classifica: il ko del Mantova a Salerno complica un po’ i piani salvezza dei virgiliani?
“La sconfitta ci poteva stare perché la Salernitana, in quanto a valori dell’organico, avrebbe dovuto disputare un campionato di alta fascia. La Serie B, però, è tremenda. Terribile. Difficilissima. La Salernitana aveva bisogno come il pane di quei tre punti e li ha ottenuti. Comunque il Mantova ha un’identità di gioco ben precisa, un allenatore che ha dimostrato le sue qualità e tanti giocatori per i quali la Serie B rappresenta un punto di arrivo importante. Per cui credo che si salverà, com’è anche giusto che sia”.
La Reggiana, invece, con l’avvento di mister Dionigi ha svoltato. I numeri sono eloquenti: tre vittorie nelle ultime tre e sette squadre alle spalle.
“A mio avviso il cambio di guida tecnica andava fatto prima… Ho visto la Reggiana un paio di volte, sotto la precedente gestione, e mi è parso che la squadra non esprimesse un gioco consono al valore e al potenziale della rosa. Che non è certamente da ultimi posti. Evidentemente Dionigi ha toccato dei tasti importanti e i valori tecnici sono emersi”.
Chi soffre le pene dell’inferno è la Sampdoria, clamorosamente terzultima. Evani è arrivato da poco, certo, ma il tempo stringe e la scossa auspicata, finora, non si è vista. Un’eventuale discesa in Serie C, categoria mai frequentata dai blucerchiati, sarebbe un’onta difficile da cancellare…
“Speriamo non succeda perché, al di là della storia, i valori tecnici della squadra sono assolutamente lontani dalla posizione di classifica occupata. Però la Serie B ha detto questo e adesso non conta più il blasone. Onestamente sono dispiaciuto perché attualmente la Samp è guidata da ragazzi che hanno fatto parte di uno staff tecnico importante, quello di Roberto Mancini, ma un conto è collaborare e un altro è allenare in prima persona. Detto ciò, auguro loro di salvarsi. Tuttavia è fattuale che nel corso della stagione sono stati commessi errori enormi…”.
Che ne pensa del 71enne Castori, neo recordman di panchine in Serie B, a un passo, con il Sudtirol, dall’ennesima impresa della sua lunga carriera?
“È stato bravo, bravissimo, a maggior ragione essendo subentrato in una situazione difficile. Si dà sempre troppa poca importanza all’esperienza, ma vedo grandi allenatori (Ranieri, Ancelotti…) capaci di realizzare ancora imprese in campionati importantissimi. Grandi complimenti al ‘Casto’, che ha compiuto un vero miracolo, e alla società che ha puntato su di lui”.
Come ha accolto il ritorno in Serie B del Padova?
“Sono felice perché da tanti anni la società inseguiva questo risultato e non ha mai avuto fortuna. L’anno in cui c’ero io perdemmo la finale playoff contro l’Alessandria ai rigori, dopo aver dominato in lungo e in largo la partita; all’epoca arrivammo primi in campionato a pari punti con il Perugia, ma fummo costretti a disputare i playoff in virtù della classifica avulsa. Questa volta finalmente la promozione è arrivata, quindi complimenti: Padova merita la B”.
Tramite i playoff, invece, chi potrebbe salire dalla Lega Pro?
“Io ho allenato anche a Vicenza, per cui spero con tutto il cuore che il Lane possa farcela. È un’altra piazza che non c’entra niente con la C”.