ESCLUSIVA TB - Leone: "Pescara-Ternana partita della vita, atmosfera magica. Biancazzurri leggermente favoriti e spinti da 20mila tifosi. Episodi e allenatori decisivi, ma entrambe meriterebbero la B. In finale mi aspettavo il Vicenza"

“È la partita della vita, quella che tutti vorrebbero giocare”. Di sicuro Pescara-Ternana, finale di ritorno dei playoff di Serie C in campo domani allo stadio 'Adriatico', è la partita di Luca Leone. Cuore diviso a metà – a Pescara è nato, vive e del Delfino è stato prima capitano, poi direttore sportivo dal luglio 2016 al dicembre 2018, ruolo, quest’ultimo, ricoperto anche a Terni, fino al luglio 2023, e recentemente a Foggia –, Leone è troppo coinvolto emotivamente per schierarsi, ciononostante sostiene che la differenza potrebbero farla i due allenatori.
Direttore, si riparte dal blitz (0-1) del Pescara al ‘Liberati’, un risultato che concede ai biancazzurri un leggero vantaggio ma lascia aperto il discorso promozione in Serie B.
“Il Pescara avrà due risultati su tre a disposizione e giocherà in casa, in uno stadio ‘Adriatico’ stracolmo, con oltre 20mila spettatori, però la Ternana sa di non avere alternative alla vittoria. Sicuramente sarà una partita dalle forti emozioni. Sono molto curioso di vedere come andrà a finire…”.
Appunto. L’’Adriatico’ sold-out sarà il dodicesimo uomo in campo per il Pescara.
“Vivendo qui a Pescara, posso assicurarvi che si respira un’atmosfera straordinaria. Certo, uno stadio pieno può essere un piccolo vantaggio”.
Tra le fila del Pescara non ci saranno Squizzato e Merola, ma anche la Ternana registra defezioni importanti, specie a centrocampo: chi potrebbe risentirne di più?
“Questa è una partita unica, la partita della vita. Tutti i ragazzi vorrebbero giocarla. Al di là delle assenze, la posta in palio è altissima per cui sono convinto che chiunque andrà in campo farà la sua parte. Questo è fuori discussione. È normale che ci siano defezioni e stanchezza dopo un cammino così lungo, ergo si dovrà raschiare il fondo del barile delle energie per trovare quel qualcosa in più che consenta di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte. Secondo me, incideranno molto le strategie degli allenatori, entrambi molto bravi”.
Come sempre, i dettagli faranno la differenza.
“Questo gioco è così… Non c’è nulla di scontato e gli episodi possono indirizzare la partita a favore dell’una o dell’altra squadra. Di sicuro nella gara di andata la Ternana è stata penalizzata dall’espulsione di Vallocchia dopo una decina di minuti. Purtroppo il calcio è imprevedibile, non si sa mai quello che può succedere, e a maggior ragione in partite così importanti è difficile fare pronostici”.
Per lei, doppio ex, un cuore diviso a metà. Come vive la sfida?
“Avrei preferito anche evitare di parlarne, se devo essere sincero… È molto difficile per me, per tanti motivi miei personali. Però questo è il calcio. La cosa che mi fa più piacere è vedere tutto questo entusiasmo a Pescara, la mia città. Allo stadio ci saranno anche i miei figli.
Certo, alla fine il risultato avrà il suo peso e sorriderà a una sola squadra, ma tanto il Pescara quanto la Ternana sono club che meriterebbero categorie superiori”.
È la finale che immaginava?
“Pensavo che il Vicenza potesse fare qualcosa in più, forte anche del precedente dell’anno scorso. A mio avviso era la squadra più accreditata, fermo restando che Pescara e Ternana hanno meritato la finale, superando tutti gli ostacoli disseminati sulla loro strada”.
Quanto sarà dura ripartire per chi uscirà sconfitto?
“È sempre difficile... Certo, il Pescara è da diversi anni che prova a risalire, mentre la Ternana viene da una retrocessione… Due storie diverse. Tuttavia entrambi i club hanno basi solide e importanti dalle quali ripartire. Sarà fondamentale non farsi attanagliare dallo scoramento, sebbene non sia facile quando si arriva a un passo dalla promozione, e viceversa analizzare attentamente le cose da migliorare in funzione dell’anno prossimo”.