
Carrarese, Calabro: “Sempre creduto nella salvezza. Qui c’è un ambiente familiare”
Il tecnico della Carrarese Antonio Calabro ha fatto il punto della stagione, tracciando un bilancio del campionato appena concluso con la salvezza. Di seguito riportiamo uno stralcio della sua intervista a gianlucadimarzio.com:
“Alla salvezza ci ho sempre creduto. Guardando la composizione del campionato non sapevo quali squadre sarebbero arrivate dietro di noi, ma ero convinto che 5 ci sarebbero state. Alla fine sono state persino 8 e questo non fa che dare ulteriore valore alla nostra stagione. Ho messo in atto quello che è stata un’esperienza globale di 10 anni da allenatore”.
“Come l’arbitro ha fischiato la fine della partita contro il Palermo, mi sono girato verso la tribuna dove c’era seduto il mio presidente e i dirigenti. Ho fatto segno verso di loro per dire ‘ce l’abbiamo fatta, tutti insieme‘. Inutile negarlo, quando si ottengono i risultati una percentuale importante è data dalle persone che hai intorno. Li ho apprezzati più nelle situazioni difficili che in quelle facili: a gennaio hanno compattato la squadra nel momento in cui ne aveva più bisogno”.
“Qui ho trovato una squadra forte, integra, giovane e tecnica insieme a un ambiente di cui avevo bisogno. Un ambiente familiare dove potermi esprimere al meglio. Non è stato difficile trovare accorgimenti tattici perché sono giocatori forti. In estate sono stati presi giocatori con esperienza e altri invece che si affacciavano alla Serie B per la prima volta. Si è intravisto del potenziale e li abbiamo fatti crescere”.
“Alla salvezza ci ho sempre creduto. Guardando la composizione del campionato non sapevo quali squadre sarebbero arrivate dietro di noi, ma ero convinto che 5 ci sarebbero state. Alla fine sono state persino 8 e questo non fa che dare ulteriore valore alla nostra stagione. Ho messo in atto quello che è stata un’esperienza globale di 10 anni da allenatore”.
“Come l’arbitro ha fischiato la fine della partita contro il Palermo, mi sono girato verso la tribuna dove c’era seduto il mio presidente e i dirigenti. Ho fatto segno verso di loro per dire ‘ce l’abbiamo fatta, tutti insieme‘. Inutile negarlo, quando si ottengono i risultati una percentuale importante è data dalle persone che hai intorno. Li ho apprezzati più nelle situazioni difficili che in quelle facili: a gennaio hanno compattato la squadra nel momento in cui ne aveva più bisogno”.
“Qui ho trovato una squadra forte, integra, giovane e tecnica insieme a un ambiente di cui avevo bisogno. Un ambiente familiare dove potermi esprimere al meglio. Non è stato difficile trovare accorgimenti tattici perché sono giocatori forti. In estate sono stati presi giocatori con esperienza e altri invece che si affacciavano alla Serie B per la prima volta. Si è intravisto del potenziale e li abbiamo fatti crescere”.
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