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Mantova, "riacceso" il Toro

Mantova, "riacceso" il Toro
venerdì 21 maggio 2010, 10:31Mantova
di Francesco Rossi

Pestrin: "Stiamo arrivando"

In attesa di giocarsi la promozione ai playoff ed in mancanza del derby, a volte basta accontentarsi per rivivere antiche e piacevoli emozioni. Mantova-Torino di domenica ha perso il valore della sfida caldissima del giugno 2006, non vanta superstiti tra i giocatori granata e tecnicamente è soltanto una partita di campionato, ma nella tifoseria del Toro ha smosso istinti forti. Come quello di essere presenti a Mantova ad ogni costo e come quello di caricare la propria squadra come se fosse una finale di Champions. Se quattro anni fa, alla vigilia della finale di ritorno, oltre duemila persone si presentarono a Borgaro per l'ultimo allenamento per dare la scossa giusta alla squadra di De Biasi, oggi pomeriggio il rito verrà ripetuto alla Sisport (porte aperte dalle ore 15) con i ragazzi di Colantuono. «Invitiamo tutti i tifosi ad esserci - è l'appello della curva Maratona - per caricare e fare sentire il nostro calore e sostegno alla squadra, oltre che per la trasferta lombarda anche e soprattutto per lo sprint finale del campionato».

Più chiaro di così è impossibile, anche perché questo Toro ha bisogno della spinta della propria gente per centrare un difficile risultato e capire che cosa vuol dire sfidare il Mantova. «Nessuno di noi c'era a quel tempo - conferma Manolo Pestrin - ed anzi, io in quella stagione giocavo nel Cesena che venne eliminato dal Toro in semifinale. Per noi Mantova è importante, ma solo per raggiungere i playoff e non per i trascorsi. Loro invece ci aspettano? E noi arriviamo». Una battuta utile per stemperare la tensione, anche se tra i sostenitori torinisti nessuno ha scordato le polemiche e le gioie legate alla finale playoff. L'andata persa per 4-2 venne ribaltata al ritorno col 3-1 che chiuse il Delle Alpi e spedì i risorti granata in serie A. Urbano Cairo, che oggi compie 53 anni, con il Mantova ha vissuto le emozioni più forti e belle della sua carriera presidenziale. Per questo motivo, ed anche un po' per scaramanzia, non guarderà la partita col collega Lori che l'ha invitato in tribuna al "Martelli". Una chiamata declinata anche dal sindaco Chiamparino, nonostante l'appello del primo cittadino mantovano: ha deciso di stare lontano del calcio ed eventualmente assisterà alla partita promozione del Toro.

Gli scongiuri sono d'obbligo, anche perché Bianchi e compagni devono raggiungere matematicamente i playoff. Il vantaggio sul Crotone è buono (quattro punti a due giornate dalla fine, anche se virtualmente sono tre perché gli scontri diretti favoriscono i calabresi), ma il calendario dei granata è complicato. La trasferta di Mantova e lo spareggio col Cittadella all'Olimpico si incrociano con la partita Cittadella-Crotone di domenica. «Ci sono tanti rischi - ammette Pestrin - e noi dobbiamo vincere sempre per non temere nulla e non dovere dipendere dagli altri. Siamo fiduciosi perché abbiamo ottenuto ottimi risultati negli ultimi tempi ed abbiamo fatto un grande girone di ritorno, ma questo è un campionato difficile dove puoi perdere e vincere con chiunque. Ecco perché non abbiamo fatto tabelle e non facciamo ragionamenti: non siamo ancora dentro ai playoff». Una vittoria garantirà matematicamente gli spareggi, anche se il grado di difficoltà sarà più alto visto che il terzo posto è quasi irraggiungibile. «Tanto dobbiamo conquistarle tutte - rilancia Pestrin, che torna dall'ennesima squalifica ed è in diffida - e la posizione finale non è la cosa più importante. Conta vincere, anche giocando male».