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Mantova, qualcosa si muove sul fronte societario

Mantova, qualcosa si muove sul fronte societarioTuttoB.com
© foto di Matteo Bursi
mercoledì 9 giugno 2010, 18:30Mantova
di Francesco Rossi
fonte gazzettadimantova.it

Settimana decisiva per il Mantova

Trattative con un gruppo di finanziatori

L'ex presidente Castagnaro confida in Lori: "Il momento è difficile, ma alla fine l'Acm ce la farà".

L'attesa è snervante e il futuro resta appeso a un filo. Meglio, a un «gruppo di finanziatori» (così lo definisce una fonte interna all'Acm) che sta trattando l'acquisto del club e che dovrebbe dare una prima risposta in giornata e definire l'eventuale accordo nei giorni successivi.

L'identità di questi potenziali acquirenti resta avvolta nel mistero (o nel riserbo, come preferiscono dire in viale Te), ma sempre dalla società biancorossa chi sta discutendo in prima persona con la controparte assicura che si tratta di un gruppo «solido».

Se il compito di salvare il Mantova spetta a Fabrizio Lori e quello di sollecitare le forze economiche del territorio ricade su Comune e Provincia, la Gazzetta prova a tirare per la giacca chi nel recente passato ha contribuito a scrivere la storia biancorossa. Alberto Castagnaro, presidente della promozione in C1 e socio di Lori nella storica annata della finale playoff per la serie A, si dimostra informatissimo quanto addolorato per le recenti vicissitudini dell'Acm. Chiarisce di non poter intervenire da solo per il salvataggio del club, ma non volta le spalle alla città: «Se ci fosse un grande movimento per andare in soccorso della società - risponde, sollecitato sul tema - darei una mano anch'io. Ma potrei essere soltanto uno dei tanti».

Castagnaro tiene innanzitutto a sottolineare che a suo avviso il Mantova ce la farà: «Fabrizio troverà una soluzione, io ho grande fiducia in lui e so quanto tiene alla squadra. In questi anni ha profuso soldi ed energie per portarla in alto e adesso farà di tutto per iscriverla in Lega Pro». Lei l'ha sentito? «L'ho cercato, ci siamo scambiati qualche sms. Gli sono vicino e sono certo che saprà riprendersi da questo momento difficile».

Resta il fatto che da un paio di mesi il numero uno di Viale Te cerca invano acquirenti, perché impossibilitato a finanziare il club vista la crisi della Nuova Pansac. «Il momento è difficile per tutti - chiosa Castagnaro -, siamo incappati in una crisi mondiale dagli effetti devastanti, anche per noi imprenditori la vita si è fatta più dura. Sul piano sportivo, poi, la retrocessione ovviamente non aiuta. Mi è dispiaciuto moltissimo, fino alla fine ho sperato che il Mantova restasse in serie B».

Adesso c'è da difendere almeno il diritto a giocare nel calcio professionistico: «Ho letto sul vostro giornale che il sindaco ha sollecitato gli industriali e so anche che i tifosi stanno raccogliendo adesioni per un progetto di azionariato popolare. Spero che in qualche modo una soluzione si trovi».

Ma immaginare un ritorno di Castagnaro a Mantova è proprio così folle? «Io qui sono impegnato con la Sambonifacese, stiamo scegliendo l'allenatore per l'anno prossimo (probabilmente Valigi, ndr) e mettendo a punto tutti i programmi, non ho in mente altro». E nel cuore? «Beh, se devo essere sincero il cuore mi farebbe partire subito per Mantova, ma la verità è che in questo momento non ho mezzi nè tempo sufficienti per lanciarmi in un'avventura di questo tipo».

Ma se insieme a Castagnaro si muovesse uno schieramento ampio, magari formato dai tanti mantovani che l'hanno apprezzato come presidente, dall'azionariato popolare e da forze economiche locali? «Mi state tirando proprio per la giacca...». Sì, perché il momento è quello che è. E, se dovessero fallire le trattative in atto in questi giorni, una delle poche ancore di salvezza potrebbe essere un personaggio credibile dietro al quale convogliare un ampio schieramento di forze. «Se ci fosse da dare una mano - conclude Castagnaro -, non potrei dire di no, questo è chiaro. Ma il mio ruolo potrebbe essere quello di uno dei tanti che vogliono bene al Mantova e provano a contribuire a un progetto, niente di diverso».

Sarebbe già un buon punto di partenza, se non altro perché si potrebbe contare sull'esperienza di chi nel recente passato ha saputo fare calcio anche con mezzi non faraonici. E, soprattutto, su una persona che ha dimostrato con i fatti di tenere ai colori biancorossi, fino a diventare «il veronese più amato dai mantovani». (max)