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La Gazzetta del Mezzogiorno: "Lecce, senti Diarra: 'Prematuro guardare la classifica, il campionato si decide a primavera inoltrata'"

La Gazzetta del Mezzogiorno: "Lecce, senti Diarra: 'Prematuro guardare la classifica, il campionato si decide a primavera inoltrata'"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 8 gennaio 2021, 09:59Lecce
di Marco Lombardi

"Lecce, è prematuro guardare la classifica. Decisiva la primavera". A dirlo, dalle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno, è l'ex centrocampista giallorosso Drissa Diarra. Che aggiunge: "Il torneo è equilibrato".  

 "Guardare ora la classifica del Lecce è prematuro. Il campionato cadetto è ancora molto lungo e, nell’arco di una stagione, tutte le squadre attraversano dei cicli a luci ed ombre. Nelle ultime otto gare, i giallorossi hanno ottenuto una sola vittoria a fronte di cinque pareggi e due sconfitte. Un simile cammino è senz’altro al di sotto delle aspettative, ma potrà essere senz’altro migliorato nel prosieguo della stagione, in quanto la rosa è forte e la compagine allenata da Corini esprime un buon calcio. Tutto ciò, alla lunga, pagherà in termini positivi».

Sulle troppe reti al passivo. «Ho visto all’opera quasi tutte le squadre di serie B - continua Diarra - e non mi pare che ce ne siano di più quotate del Lecce. D’altro canto, com’è indicato chiaramente dai numeri, sino ad oggi i giallorossi hanno pagato, in termini di punti persi, i troppi gol incassati. Bisognerà trovare quindi il giusto equilibrio, il che avverrà senz’altro, anche se i salentini concederanno comunque qualcosa agli avversari, in quanto il loro è un gioco a spiccata propensione offensiva e quando si attacca con molti uomini capita di prestare il fianco alle ripartenze dei rivali. La cosa certa, però, è che il torneo cadetto non si vince a dicembre, ma in primavera inoltrata, addirittura nelle battute conclusive. Raramente c’è un team capace di fare il vuoto come il Benevento nel 2019/2020. Mancosu e compagni hanno quindi il tempo per ingranare al meglio e risalire la china, portandosi nelle alte sfere della graduatoria, come merita la piazza»...".