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ESCLUSIVA TB - Giammarioli: “Complimenti al Frosinone. Genoa subito in A, Cagliari favorito ai playoff. Vi dico chi sale dalla C. Su Mario Rui, Castrovilli e Scamacca...”

ESCLUSIVA TB - Giammarioli: “Complimenti al Frosinone. Genoa subito in A, Cagliari favorito ai playoff. Vi dico chi sale dalla C. Su Mario Rui, Castrovilli e Scamacca...”TuttoB.com
© foto di Lorenzo Marucci
giovedì 30 marzo 2023, 08:30Le interviste di TB
di Marco Lombardi

Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Stefano Giammarioli, ex direttore sportivo di Gubbio, Cremonese e Grosseto.

Con il Frosinone a un passo dalla sua terza promozione in Serie A, i riflettori si spostano inevitabilmente sulla lotta per il secondo posto: chi la spunterà?

“Intanto colgo l’occasione per complimentarmi con mister Grosso e Guido (Angelozzi, ndr) per la formidabile gestione tecnica: sono i ciociari la vera sorpresa della Serie B. Quanto alla seconda poltrona, dico Genoa: è la squadra più accreditata. Tra le sorprese, ovviamente, c’è anche il Sudtirol, non fosse altro che per l’eccellente lavoro di mister Bisoli e del ds Bravo; ma i liguri hanno valori superiori”.

In chiave playoff su quale squadra si sente di puntare?

“C’è la conferma del Pisa che, con il ritorno in sella di mister D’Angelo, ha trovato quella continuità indispensabile per un campionato d’avanguardia. Poi credo molto nel Parma, tecnicamente forse la migliore squadra di tutta la Serie B, ma soprattutto nel Cagliari, a mio parere la candidata numero uno per la vittoria dei playoff. Senza nulla togliere a Bari e Sudtirol che, in quanto neopromosse, stanno facendo benissimo”.

Lei conosce bene Fabio Pecchia: che idea si è fatto delle difficoltà che sta incontrando il Parma?

“Premesso che Pecchia sta lavorando bene, è pur vero che dal Parma, che ho visto giocare diverse volte, mi aspettavo di più perché la squadra è forte; forse però è troppo tecnica per la Serie B. Ad ogni modo, sviluppando un calcio propositivo, potrà trarre giovamento dai campi asciutti”.  

Sembra ormai scontato che ci saranno retrocessioni ‘eccellenti’. La sorprende vedere squadre importanti in fondo alla classifica?

“Solo relativamente. La Serie B, negli ultimi anni, è diventata un campionato di altissimo livello, di conseguenza ci sta che la lotta per non retrocedere coinvolga anche squadre blasonate. Onestamente, però, non mi sarei mai aspettato, a questo punto della stagione. di trovare laggiù squadre come Spal e soprattutto Benevento, vieppiù alla luce degli investimenti sostenuti. Lo stesso Cittadella, società modello di gestione, dopo tanti anni trascorsi ai piani alti della classifica, è stato risucchiato nella bagarre salvezza. Che vede ora coinvolta una decina di squadre. Certo, fa specie vedere piazze importanti costrette a battagliare per salvare la pelle. Sarà un finale incertissimo”.

Due anni fa è stato vicinissimo al Cosenza: cos’è mancato per arrivare alla fumata bianca?

“Sono stato giù in Calabria e ho incontrato il presidente Guarascio, persona perbene e con le idee chiare, che conosce il calcio e le sue dinamiche; è stato un piacere conoscerlo. Cosenza poi è una piazza importante, con un pubblico calorosissimo. Purtroppo per motivi personali dovetti avvicinarmi a casa e alla fine optai per il Grosseto”.

Lei di promozioni dalla C alla B se ne intende, avendone collezionate due, prima col Gubbio e poi con la Cremonese: chi seguirà il Catanzaro in cadetteria?

“Per quanto riguarda il girone A direi la Feralpisalò, a questo punto è la più avvantaggiata. A proposito, vanno fatti grandi elogi al presidente, a mister Vecchi e al direttore sportivo, che era alle prime armi. Meritano la promozione. Diversamente, nel girone B sarà lotta a due sul filo del rasoio tra Reggiana e Virtus Entella; peccato per il Cesena, che ha pagato caro qualche passo falso. La squadra di Diana, calendario alla mano, è leggermente favorita, dovendo giocare in casa tre delle ultime quattro partite; credo che i granata ce la faranno, anche se l’Entella è in grandissima forma”.    

Se le dico Mario Rui, Castrovilli e Scamacca, cosa mi risponde?

“Mario fu una scoperta incredibile, me ne innamorai vedendolo giocare nel Mondiale Under 20 in Colombia. L’operazione Castrovilli fu invece frutto di un lavoro di valorizzazione concertato con Pantaleo Corvino; a quei tempi la Fiorentina non era del tutto convinta del giocatore e scelse di mandarlo in prestito per valutarlo meglio. Quanto a Scamacca, era alla prima esperienza nel calcio dei ‘grandi’; ragazzo squisito, si vedeva già che aveva la stoffa del grande giocatore, ricordo che anche i suoi compagni di squadra alla Cremonese erano affascinati dalle sue qualità. Non vorrei dimenticare, però, altri due giocatori che ho avuto: Ferrari, ora capitano del Sassuolo, e Di Francesco, attualmente a Lecce, entrambi portati a Gubbio - Di Francesco anche a Cremona - e valorizzati in maniera importante; due ragazzi a cui tengo moltissimo e alla carriera dei quali credo di aver contribuito un po’ anch’io”.

Qual è, invece, il giocatore del torneo cadetto che l’ha impressionata di più?

“Ho visto parecchi giovani interessanti, io poi sono appassionato di giovani, però vorrei menzionare un giocatore esperto: mi ha colpito tantissimo Lapadula del Cagliari, encomiabile per professionalità, mentalità e dedizione al lavoro. Ultimamente seguo spesso i rossoblù, mi piace come giocano ed è ammirevole vedere un attaccante di 33 anni tornare a centrocampo e lottare come un ragazzino: Lapadula è un esempio per i giovani”.         

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