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ESCLUSIVA TB - Crotone, Capezzi si racconta: "Dal Varese alla fiducia di Juric. Ecco perchè credere in noi giovani"

ESCLUSIVA TB - Crotone, Capezzi si racconta: "Dal Varese alla fiducia di Juric. Ecco perchè credere in noi giovani" TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
venerdì 22 aprile 2016, 10:00LE INTERVISTE DI TB
di Nicole Gomena

Obiettivo Promozione vicinissimo per il Crotone che, dopo una stagione storica, non vede l’ora di godersi i meritati frutti del lavoro collettivo e di Juric, meritevole anche di aver riposto la sua fiducia in alcune giovani promesse. Tra questi Leonardo Capezzi, centrocampista classe ’95 e ormai punto fisso dei rossoblù che, dopo un’annata che potrebbe essere quella del decollo destinazione calcio dei grandi, ha attirato le attenzioni di importanti club di Serie A tra cui quelli della Fiorentina sua società di appartenenza. Al momento tuttavia, il toscano preferisce godersi le battute finali del campionato cadetto, gran finale che ha deciso di raccontare a noi di TuttoB.

Due occasioni per festeggiare rimandate, il Crotone è stanco?

“Non direi che siamo stanchi anzi, ci sentiamo in forma per questo finale e se ancora non abbiamo chiuso la pratica è perché abbiamo incontrato degli avversari all’altezza. Con lo Spezia abbiamo fatto una grande prestazione, poi ci sono stati quegli episodi del gol annullato e del palo sul finale, col Cesena invece ci siamo trovati ad affrontare una squadra che doveva assolutamente vincere in ottica playoff e sicuramente il regalare un tempo ha finito per compromettere il risultato. Tuttavia è solamente la quinta sconfitta stagionale, sono grandi numeri e non possiamo certo lamentarci”.

Sabato arriva il Como allo Scida, avversario facile sulla carta, eppure il Cagliari non è andato oltre il pareggio.

“Non è una partita da prendere sottogamba soprattutto dopo il risultato ottenuto col Cagliari che in fondo non mi ha sorpreso, a mio parere infatti tra le squadre in bassa classifica, il Como è quella che al momento sta esprimendo il calcio migliore, peccato per qualche sfortuna e caduta di troppo che ha finito per compromettere il loro campionato”.

Possiamo comunque dire che manca davvero poco all’obiettivo? Anche il Papa ha sventolato la sciarpa del Crotone.

“Sicuramente i numeri parlano chiaro, ma il campionato non è finito e noi dobbiamo mantenere la concentrazione stando attenti agli avversari in modo da poter usare anche noi le sciarpe del Crotone il più presto possibile”.

A questo proposito, “non succede ma se succede”, avete fatto qualche scommessa tra compagni di squadra?

“In effetti non ne abbiamo ancora parlato, ma verrà sicuramente fuori qualcosa nel momento in cui la matematica ci avrà dato le conferme che vogliamo, magari in occasione dell’ultima giornata…”.

Intanto si potrebbero già tirare le somme di questa stagione. Quali sono state le partite chiave e quale un tuo gesto tecnico che ricordi con più piacere?

“Di belle partite ce ne sono state davvero tante, però tra le più importanti citerei la gara d’andata contro lo Spezia dove abbiamo mostrato le caratteristiche del vero Crotone e quella d’apertura del girone di ritorno contro il Cagliari, già diretta avversaria, vincere è stato fondamentale. Per quanto mi riguarda invece non mi dimenticherò certo del mio primo gol in rossoblù, quello contro il Livorno che a inizio stagione andava fortissimo”.

Sei diventato uno dei protagonisti di questa squadra, eppure soltanto un anno fa, eri alle prese con la retrocessione del Varese. Ti aspettavi un’annata del tutto opposta nel tuo avvenire? In cosa senti di essere migliorato?

“Nessuno si sarebbe mai aspettato una stagione del genere da parte del Crotone, tantomeno io che venivo da una retrocessione. Parliamo di un’annata storica che solo a pensare a ciò che abbiamo costruito mi viene la pelle d’oca: abbiamo giocato quasi sempre da protagonisti, siamo stati affrontati come tali e gli avversari temono il nostro gioco. Oltre al collettivo inoltre, anche io sento di essere migliorato tanto nell’aggressività e magari anche nella postura. Tutto questo grazie alla fiducia di Juric riposta in noi giovani”.

Sembra che anche Sousa sia stato colpito dal tuo talento, c’è la maglia viola nella tua stagione 2016-17?

 “Non è una sorpresa: il mio cuore è viola e il sogno è quello di tornare a vestire la maglia della Fiorentina. Al momento però, è ancora presto per parlare del mercato a cui comunque penserà il mio procuratore. Io posso soltanto dire di volere fortemente crescere sperando di avere la possibilità di migliorarmi come professionista giocando il più possibile. La strada da percorrere è ancora lunga”.