Zaccheroni sul Venezia: "Quando retrocedi significa che hai sbagliato più degli altri, il calcio non regala niente"

«Il Venezia? Anche col Bologna, pur avendo ribaltato il risultato, non ha mostrato grande solidità, com’è logico in certe situazioni. Hanno cambiato Zanetti a poco dalla fine, quando invece poteva ancora provarci. Se c’è una rottura che non si ricompone ok, ma se uno ha fatto bene e ha dimostrato di saper lavorare non ha senso. Zanetti non lo conosco personalmente, ma dal punto di vista tecnico è una cosa che ha lasciato di stucco tutti quanti. Nel calcio troppa gente ci mette becco e pensa di avere il vangelo in tasca. In nessuna azienda si cambiano manager cosi facilmente come gli allenatori nel calcio. Sapevo che la Serie A è molto tosta, ha raggiunto livelli di qualità e intensità che non vedevamo da tempo, quindi il rischio che il Venezia retrocedesse subito c’era. Ma una volta partita bene, tanto che si parlava di squadra rivelazione, bisognava tenerla in carreggiata. Pensavo ci riuscissero, poi purtroppo è successo qualcosa, da fuori è impossibile saperlo. Ma il lavoro dell’anno scorso stava dando risultati, quindi presumo che abbiano sentito i giocatori e si siano convinti di esonerare Zanetti. Quando si retrocede significa che si è sbagliato più degli altri, il calcio non regala mai niente». Così, dalle colonne de Il Gazzettino, Alberto Zaccheroni, ex allenatore del Venezia.