Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Giuseppe Giovinco: “Sogno di giocare in B. Iemmello merita la Serie A. Io a Palermo? Mi piacerebbe..."

Giuseppe Giovinco: “Sogno di giocare in B. Iemmello merita la Serie A. Io a Palermo? Mi piacerebbe..."TuttoB.com
© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com
domenica 3 maggio 2020, 19:00Flash news
di Christian Pravatà

L’attaccante del Ravenna Giuseppe Giovinco si è raccontato a 360 gradi in una lunga intervista sul canale Instagram del noto giornalista Nicolò Schira. Queste le parole dell’attaccante classe 1990.

CORONAVIRUS- “Sto trascorrendo la quarantena a Torino in famiglia. Sono diventato papà di Riccardo da un mese, mi godo lui e Leonardo che ha due mesi. Mi hanno schiavizzato...”.

JUVENTUS - “Ho fatto tutta la trafila nel Settore Giovanile, vincendo due Tornei di Viareggio. Eravamo un bel gruppo con tanti giocatori importanti: davanti facevo coppia con Ciro Immobile, c’erano Castiglia, Fausto Rossi, Ekdal e Marrone in mezzo al campo, dietro Ariaudo e in porta Pinsoglio. Come esterni d’attacco Daud e Iago Falque. Tanta roba...”.

IMMOBILE- “Ciro è sempre stato un animale sotto porta. Negli anni è migliorato tanto, diventando uno degli attaccanti più forti della Serie A”.

ZAMPAGNA - “È il calciatore piu forte con cui ho giocato. A Carrara è durato 4 mesi e poi se ne è andato, peccato. Caratterialmente era un po’ acceso...”.

CARRARESE - “È stata la mia prima esperienza nei professionisti. Sono arrivato dopo che aveva appena acquistato il club Buffon. Venivo dalla Juve che sotto tutti i punti di vista è organizzata alla perfezione, in C le cose cambiano molto. A Carrara abbiamo vinto il campionato tra mille difficoltà”.

BUFFON - “Era molto attaccato alla squadra come presidente, nonostante i tanti impegni da calciatore. Si informava e voleva essere informato su tutto. Appena poteva veniva da noi, un paio di partite le ha viste dal vivo”.

VIAREGGIO- “È stato un anno importante per me. Grazie a Cuoghi finalmente sono stato schierato attaccante, dove volevo giocare mentre prima mi facevano fare l’esterno. Siamo arrivati in finale di Coppa Italia. Ricordo la doppietta al Pisa e il 3-0 all’Arena che ci ha qualificato in finale”.

ANNO PIÙ BELLO - “Quello di Viareggio e quello di Catanzaro”.

SARAO - “Abbiamo fatto coppia a Catanzaro e ci siamo trovati benissimo. Ci integravamo molto bene come caratteristiche. Sarebbe bello giocare ancora insieme...”.

SPEZIA - “È l’unico rammarico della mia carriera. A marzo l’anno di Viareggio avevo firmato per loro visto che ero in scadenza. Mi aveva scelto il direttore Vitale che però a giugno viene mandato via e la nuova dirigenza mi dice che non rientravo nei piani e sarei stato la settima punta. Così sono andato via. Col senno del poi non lo rifarei, ma cercherei di resistere almeno fino a gennaio per provare a giocarmi la mia chance in B...”.

PISA - “L’allenatore Dino Pagliari non mi voleva, mentre il direttore si. Perciò si sono creati dei problemi e in molti si nascondevano dietro il mio cognome. Stessa cosa con Cozza. Per fortuna nel finale è arrivato Menichini che mi ha dato fiducia e ho segnato 4 gol nelle ultime 7 giornate”.

PARAGONI CON SEBASTIAN - “Personalmente non mi pesano. Stiamo parlando di uno dei migliori attaccanti italiani. Se la gente si aspetta le cose che fa mio fratello, allora è dura. Se invece mi giudicano come Giuseppe senza guardare il cognome, allora penso di poter essere valutato positivamente. Col senno del poi non rifarei il suo stesso cammino nelle giovanili della Juve, perché da bambino continuavano tutti a paragonarci visto che abbiamo fatto la medesima trafila”.

IDOLO - “Sono cresciuto con il mito di Ronaldo il Fenomeno, tifavo Inter per lui. Per caratteristiche invece Fabrizio Miccoli, l’ho incrociato in Pisa-Lecce e gli ho chiesto la maglia a fine partita”. 

ADDIO PISA&SAVONA - “Da novembre perdevamo un sacco di partite e viene mandato via il direttore e non l’allenatore. A Pisa giocavamo 3-5-2 e sono arrivati un sacco di giocatori da 4-3-3, per quello a gennaio sono andato via.  

Ho giocato per mesi nel Savona con l’infiltrazione al piede rotto, l’anno dopo mi hanno messo fuori rosa perché avevo rifiutato di dimezzarmi 

lo stipendio. Avendo giocato con il piede rotto per mesi, non mi sembrava un trattamento giusto...”.

LUCARELLI - “Lo rispetto molto come tecnico e come uomo. Mi sono trovato molto bene con lui al Tuttocuoio. Quello che dice, fa. Sopratutto ti parla in faccia e non alle spalle. Catania? Mi voleva in estate, il mister mi aveva mandato un messaggio poi non so cosa sia accaduto con la società...”.

CATANZARO - “Sono stato benissimo lí. Un anno stupendo dal punto di vista personale, tanto che ho fatto il mio record di gol. Avevo un ottimo rapporto con mister Somma, ci sentiamo tuttora. Dovevo firmare il rinnovo: era già fatta con il presidente Cosentino, dovevamo vederci solo per firmare ma poi ha venduto il club a fine campionato. Con l’arrivo di Noto la nuova società aveva altri progetti e non mi hanno rinnovato il contratto. Sarei rimasto tutta la vita a Catanzaro: sognavo di arrivare in alto con i giallorossi. Peccato...”. 

MATERA - “Fino a dicembre eravamo terzi, avevo segnato 6 gol poi la società non ha più pagato gli stipendi. Da gennaio non abbiamo più visto un euro, ma la cosa peggiore è che non ci è stata data mezza motivazione. Così io e altri 6-7 compagni abbiamo aderito alle vie legali e siamo stati messi fuori rosa. Sono rimasto fermo 9 mesi, la mia compagna era incinta: sono stati i mesi più brutti della mia carriera. Una esperienza da dimenticare e che non auguro a nessuno. Col senno del poi una scelta che non rifarei più quella di Matera così come quella di Savona”. 

RAVENNA - “Sono stato molto bene in questi mesi. Una società seria e organizzata, composta da persone genuine che non hanno secondi fini. Ho fatto 6 gol, peccato che ci siamo fermati perché a 8 c’era il rinnovo automatico”.

OBIETTIVO- “Il mio obiettivo resta quello di arrivare a giocare in B. Penso di poterci stare, anche per quello che ho visto nelle settimane in cui mi allenavo con lo Spezia. Vorrei una chance, poi sarà il campo a parlare...”.

PALERMO - “In estate c’erano stati dei contatti tra il mio procuratore e il direttore Castagnini. Ci andrei di corsa a Palermo. Una piazza anche anche in D vale una Serie B. In C sarebbe ancora più bello. Poi indossare la 10 rosanero che è stata del mio idolo Miccoli sarebbe tanta roba. Vediamo se si riaprirà questa possibilità in estate...”.

IEMMELLO- “Siamo cresciuti insieme a Catanzaro d’estate. Adesso lui è troppo in alto. Sta andando troppo forte per raggiungerlo e giocare insieme. Pietro merita la Serie A”.  

DIFENSORE PIÙ TOSTO - “Scelgo Blanchard, un killer mai visto. Anche Matteo Ciofani era bello duro. Per fortuna i più forti giocavano con me tipo Sirri, Mattera, Scognamillo, Prestia, Rozzio e Goldaniga”.

TATUAGGI- “Ne ho tantissimi, il più speciale? Il leone che ho dietro la schiena, l’ho fatto per mio figlio Leonardo”.

GOL PIÙ BELLO - “Ne scelgo tre: quello di quest’anno da trenta metri in Ravenna-Vis Pesaro. Quello su punizione in Pisa-Viareggio che ci diede la finale di Coppa Italia e la rete in Catanzaro-Matera, quando giocavo in giallorosso”.

CUCINA - “Me la cavo bene ai fornelli. Cucino salmone al forno, risotto col pesce. Se venite a cena di me, di sicuro di fame non morite. Mica come da Lanini che va avanti con i sughi pronti...”.

IO&SEBA - “Da bambini quando ci affrontavamo in casa finiva sempre in rissa. Sfidarlo un giorno in A? Sarebbe un sogno, ma è dura. Almeno che non trovo un club con cui fare il doppio salto sul campo dalla C alla massima serie. D’estate ci sfidiamo con gli amici nelle partitelle al mare...”.

SEBA-INTER - “Ha cambiato da poco procuratore, non so molto sul suo futuro perché parliamo poco di calcio. Se ci sarà la possibilità di tornare in Italia, la prenderà in considerazione. Il collegamento con l’Inter ci può stare facendo due più due, visto che Marotta e Conte lo conoscono bene e lo stimano tanto. Se va all’Inter, si riaccende la mia passione nerazzurra di quando ero bambino...”.

LEONARDO - Ha appena due anni ma va già matto per il calcio. Gioca a pallone in casa in continuazione, alle 7 del mattino ci sveglia con i suoi tiri contro il muro...”.

ALLENATORI - “Ho avuto poco feeling con Dino Pagliari, per le mie caratteristiche non ero adatto al suo tipo di calcio. Con Cozza non mi sono trovato bene, per niente. Ho avuto da ridire forte con lui: si sentiva ancora troppo giocatore a Pisa...”.

COMPAGNO PIÙ CASINISTA - “Nocciolini e Lora si danno parecchio da fare. A Catanzaro Prestia e Sarao erano devastanti. Mi sono trovato bene con Angelo a Matera e Gaeta a Carrara”.

FUORI ROSA MATERA - “Siamo passati noi per quelli sbagliati, quando la società raccontava tante bugie dicendo che era tutto apposto, quando invece gli stipendi non venivano pagati. Non potevamo uscire di casa e andare in giro per il centro, perché per colpa di certe bugie venivano visti male dai tifosi. Siamo rimasti prigionieri di quella situazione...”.