GazzSport - Dalla guerra in Ucraina alla doppietta in B con l'Empoli: il debutto da sogno di Popov

Se lo guardi negli occhi Bogdan Popov ti ricambia con uno sguardo freddo e profondo, quasi impaurito. Si fa piccolo piccolo, nonostante il metro e novantatré di altezza. Ha visto gli orrori della guerra in Ucraina, immagini che ti restano sulla pelle come tatuaggi. Ci pensa sempre, in continuazione, anche da lontano. Lo avrà fatto pure oggi, dal Castellani di Empoli quando con due squilli al debutto ha steso il Padova di Andreoletti. Niente male come esordio per un ragazzo del 2007.
IL VIAGGIO - Popov, nel tempo, si è fatto amico lo schiaffo del vento e ha saputo raddrizzare la sua vita, scoprendo quanto - nel bene e nel male -, sia uno scrigno di sorprese. Due anni fa infatti decide di scappare dalla guerra, lasciando l’Ucraina, cercando di ripartire al sicuro da bombe e stermini. Trova riparo in Italia, in provincia di Massa, in una casa famiglia. Per integrarsi utilizza anche il pallone, collante di popoli, che abbatte barriere linguistiche e culturali. E Bogdan, a giocare, se la cava bene. Eccome. Tanto che un procuratore lo nota e lo propone all’Empoli: a Monteboro bastano due provini per stregare tutti ed entrare in squadra.
DI NUOVO INSIEME - Il presidente Corsi ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita. L’ha coccolato, aiutato quando serviva, sgridato, spronato. Poi ha cercato di far diventare realtà il suo sogno più grande: riabbracciare sua mamma e i suoi fratelli. Anche grazie all’Empoli sono riusciti a venire in Italia e a ricongiungersi. Quei sorrisi valgono più di cento gol.
L'ESORDIO - Lo scorso anno per Popov è stato quello della consacrazione, dove 17enne, ha dominato in Primavera segnando 10 volte, dimostrando di avere le qualità per fare il salto. Pagliuca se l’è portato in ritiro con i grandi e l’ha lanciato dal 1’ in Coppa Italia. Poi, stasera, dopo l’infortunio di Shpendi, l’ha buttato dentro contro il Padova. Lui ci ha messo 12 minuti a pungere e a trovare la prima gioia in Serie B. Di rapina, dopo un batti e ribatti in area. Da attaccante vero. E nella ripresa si è addirittura ripetuto. Doppietta in 65’. L’augurio per l’Empoli è che siano i primi di tanti, lui intanto abbassa la testa, lavora e punta a migliorarsi giorno dopo giorno. Senza paura. Gliel’ha insegnato la guerra.