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Corsi: "Il mio Empoli è un modello. Dionisi sembra Guidolin"

Corsi: "Il mio Empoli è un modello. Dionisi sembra Guidolin"TuttoB.com
Corsi
© foto di Federico De Luca
giovedì 18 marzo 2021, 10:43Empoli
di Marco Lombardi

Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Gli azzurri sono avviati ad una nuova promozione, la sesta sotto la sua gestione: "Ognuna con la sua storia. Con Andreazzoli abbiamo vinto in anticipo con squadra stellare. Anche con Baldini avevamo uno squadrone. Oggi facciamo appello a tutte le nostre capacità, senza sentire il peso, con gioia e spensieratezza".

Non perdere da 23 giornate in un campionato così equilibrato è un segnale di forza? "Di sicuro. Ci ha messo sotto solo il Cittadella per mezzora. Abbiamo anche fatto 5 pareggi di fila, che con la Var...".

Tutti si lamentano per gli arbitraggi senza tecnologia. "Considero gli arbitri persone speciali, li rispetto. Arbitrare in A con la Var e in B senza ha creato problemi. Noi siamo stati sfortunati, ma è normale".

Essere stata una delle squadre meno colpite dal Covid è stata invece una fortuna. "Sì, solo 4-5 casi e non insieme. Siamo meticolosi. Il problema ha colpito tutti, chi ha una rosa ampia sopperisce: i ragazzi devono continuare a vivere da asceti, vedendo meno mamme e fidanzate".

Peccato vivere il centenario del club in un momento così. "Sì, però ci fa distrarre un po’. Siamo diventati un modello di fare calcio, lanciando ragazzi del settore giovanile. La partita di Coppa Italia col Napoli è stato uno spot per noi, con ragazzi che fanno cose straordinarie in Primavera. L’orgoglio è dare continuità, è il nostro futuro".

Fate così da 30 anni. "E’ l’unico modo, coprendo le spese con le plusvalenze. Altri club non guardano al settore giovanile ma solo al presente. All’estero ci sono pochi stranieri perché se lo autoimpongono le società: una lezione".

Su e giù dalla A lanciando talenti: funziona sempre? "Oggi siamo in Serie B, sono previdente, non faccio mai il passo più lungo della gamba. Pensiamo solo a quei 2002 e 2003 che presto conoscerete. Ho un mediano e un fantasista che quando toccano palla...".

Il suo primo allenatore fu un giovane Guidolin. Adesso un altro emergente come Dionisi. "Due persone che si somigliano, molto intelligenti, appassionate e innovative. Francesco aveva 36 anni, non vinse ma fece vedere un gran calcio".

Cosa ha pensato quando ha visto Bennacer e Krunic lottare per lo scudetto? "Una soddisfazione. L’ultima volta in A siamo retrocessi con la squadra più forte di sempre: c’erano anche Di Lorenzo, Caputo, Dragowski, Traorè. Ma il calcio è questo, con due gol sbagliati davanti alla porta a San Siro che hanno mandato l’Inter in Champions e noi in B, con 70 milioni in più a loro e 30 di meno a noi. Almeno i tifosi dell’Inter, quel giorno, ci hanno applaudito...".