Fase 2? Abbiamo bisogno di una sola parola: chiarezza

Ripartire si, però con prudenza...aggiungiamo anche chiarezza, perché il calcio non merita questo continuo tira e molla su restrizioni, polemiche e dichiarazioni a metà di un ministro che contribuisce a creare confusione. Lo sanno tutti ormai, il calcio in Italia è la terza industria del Paese e come tale deve essere trattata. Riaprono gli uffici, le fabbriche e altri settori quindi perché le società calcistiche non dovrebbero? Sul web ormai questo sport nella credenza popolare viene relegato a divertimento e come tale viene etichettato come "L'ultimo dei pensieri" un po' come i dj o le persone che lavorano nello spettacolo, fermi anche loro ma di cui però le istituzioni non si stanno occupando perché su chi lavora nel mondo della notte non abbiamo sentito nulla in termini di provvedimenti, sostegni, ecc... Così anche per il pallone... Adesso si può ricominciare ad allenarsi sempre individualmente ma usufruendo degli spazi all'aperto dei centri sportivi, primo passo verso la normalità abbiamo pensato, prima di venire smentiti dal post del ministro Spadafora che ha detto: "Di ripresa dei campionati non se ne parla" per ora...e quindi? Cosa aspettarci? Di sicuro su una cosa siamo tutti d'accordo: la cosiddetta fase 2 deve avvenire con le massime accortezze per evitare di non poter più uscire da questo incubo, quindi è necessario per forza di cose avere una grande dose di pazienza. Noi ribadiamo che i campionati vanno terminati, si trovi una soluzione e soprattutto ci si parli con chiarezza...