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Cittadella, Visentin: “Non dobbiamo mai perdere il nostro spirito di lottare”

Cittadella, Visentin: “Non dobbiamo mai perdere il nostro spirito di lottare”TuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 24 ottobre 2022, 22:30Cittadella
di Redazione Milano

Questa sera Santiago Visentin, difensore del Cittadella, ha parlato in diretta dagli studi di Rigorosamente Cittadella, in onda ogni lunedì sera su Telechiara, canale 17 del digitale terrestre. Si è espresso sull’ultima partita dei granata contro il Palermo, sulla situazione tecnico-tattica della squadra e ha raccontato anche qualche aneddoto sul suo passato:

"Non perdere fuori casa è importante a maggior ragione se non prendi gol, peccato non sia arrivata la vittoria che comunque abbiamo cercato fino alla fine. Il Palermo è una squadra forte, in più giocavamo in uno stadio caldissimo con tanti tifosi. Loro hanno attaccanti di qualità: Brunori l’anno scorso ha fatto 25 gol, anche Elia e Di Mariano sono giocatori contro cui non puoi abbassare la guardia: ci mettono poco a punirti. Contro Brunori poi devi stare attentissimo perché gli basta un solo pallone per segnare. 

Noi in questo momento abbiamo bisogno di portare a casa una vittoria, come ha fatto il Perugia: una prestazione del genere fuori casa sicuramente gli ha dato grande entusiasmo. Comunque noi siamo carichi perché in fin dei conti giochiamo bene, dobbiamo risolvere il problema di mettere in condizione gli attaccanti di segnare più facilmente. Forse nelle ultime partite siamo anche un po’ mancati a centrocampo, nel recuperare palloni e conquistare le seconde palle: prima riuscivamo a farlo meglio e questo ci garantiva maggiori occasioni da gol in avanti, ma sono convinto che riusciremo a ritrovare quell’atteggiamento tattico.

È la prima volta che cambiamo modulo e loro probabilmente non se l’aspettavano, vero è che abbiamo avuto poco tempo per provarlo data anche la partita di Coppa Italia, ma in generale penso che questo tipo di modulo possa essere una valida alternativa per mettere in difficoltà gli avversari. Per i difensori è più facile adattarsi a questo tipo di formazione, a centrocampo e in attacco può essere più complicato, sia in fase di possesso palla che di non possesso. 

Io ho giocato cinque delle ultime sei partite e sono molto contento per questo, ma mi rendo conto che per lo stesso mister sia difficile scegliere gli undici iniziali perché, per come ci alleniamo, tutti meritiamo spazio. Il mister chiaramente poi fa le sue scelte ma è importante avere una rosa lunga e poter contare su tutti. Quando ero piccolo mia sorella mi chiamava Cuchu (come Cambiasso), così pian piano tutti al mio paese in Argentina hanno iniziato a chiamarmi così. Ora anche Perticone mi chiama Cuchu! Il mio idolo da bambino era Javier Zanetti anche perché facevo il terzino destro, quando ho cominciato a fare il centrale ho iniziato ad ispirarmi a Sergio Ramos. Adesso mi piace molto Romero (ex Juventus ora al Tottenham). 

I miei nonni materni sono entrambi italiani e anche mio nonno paterno lo è. Sono nato a Rosario in Argentina e sono arrivato in Italia cinque anni fa: non conoscevo nulla della lingua, ma mi sono ambientato subito e soprattutto qui a Cittadella ho trovato un ambiente speciale pieno di bellissime persone. 

È chiaro che dobbiamo migliorare sia tatticamente che tecnicamente, ma quello che non dobbiamo mai perdere è il nostro spirito di lottare su ogni pallone e andare a cercare sempre il gol: sono convinto che questo atteggiamento ci porterà tante soddisfazioni nel corso del tempo. Per noi difensori centrali gli attaccanti più difficili da affrontare sono quelli piccoli e veloci, hanno una marcia in più di te, sia in tecnica che in accelerazione, quindi se gli lasci spazio ti saltano facilmente. Genoa e Cagliari sono le due squadre più forti di questa serie B, non a caso buona parte dei loro giocatori ha militato in A".