RdC - Due promozioni in A e una in B: Bisoli a Cesena ha scritto la storia
"Due promozioni in A e una in B. Bisoli a Cesena ha scritto la storia", titola il Resto del Carlino.
È stato il tecnico più vincente in bianconero. Venerdì sera, nel derby con il Modena, tornerà al Manuzzi da ex.
Venerdì sera sarà difficile non ricordare cosa abbia significato Pierpaolo Bisoli, il grande ex in questo derby con il Modena, nella storia bianconera. Parliamo dell’allenatore in assoluto più vincente nella storia del Cavalluccio, protagonista di epiche promozioni, di scoperte clamorose di calciatori che poi hanno conosciuto gloria e soddisfazioni dopo aver seguito la ruvida e paterna profilassi dell’uomo di Porretta. Diventato l’uomo di Cesenatico. Si, perché ’Bisolone’ ora vive in riviera a un tiro di schioppo da Cesena e spesso, nei mesi in cui non lavora, si siede sui gradoni del Manuzzi, abbastanza defilato, lontano dalle poltrone che contano. Perché lui, Pierpaolo Bisoli, non ha un carattere docile, gli piace condurre il gioco in maniera spesso ruvida, comandando i suoi a bacchetta con urli a squarciagola, eternamente in piedi davanti alla panchina: Defrel, quando indossava il bianconero, diceva che senza le urla del tecnico durante la partita si perdeva in campo, tanto che adesso l’ha voluto ritrovare e veste la maglia canarina. Con lui a Villa Silvia le porte erano eternamente aperte e quando riconosceva fra i tifosi un osservatore dell’allenatore prossimo avversario lo apostrofava con simpatia e senza temere di mostrargli tattiche e segreti. Un tipo tosto e umano, uno per cui la maggioranza dei giocatori si butta nel fuoco e una minoranza non vede l’ora di andarsene.
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Bisoli venne a Cesena, a Villa Silvia in amichevole da allenatore del Foligno, serie C, e incrociò lo sguardo e l’attenzione di Lorenzo Minotti, allora direttore del Cesena. Insomma, l’anno dopo Bisoli guidava il Cesena e si portò Zebi, Segarelli e Bonura e l’anno successivo fece comprare un altro della nidiata del Foligno, Marco Parolo, nel frattempo passato al Verona. Stagione 2008/2009, cominciò l’epopea che portò il Cavalluccio a conquistare la promozione in B e poi subito quella in A, filotto straordinario. Non restò, se ne andò a Cagliari, lasciando lo scettro a Ficcadenti che gli aveva consegnato, nell’ultima di campionato a Piacenza, il pass per la promozione. Dopo Cagliari e Bologna torna al Cesena e nel 2014 riporta nuovamente la Romagna in serie A, schiaffeggiando il Latina nei playoff. Due promozioni in A e una in B, merita l’imperitura riconoscenza del popolo del Manuzzi.