CorSport - Cesena, Ciervo non si accontenta: “Il bello deve ancora venire”
Il “predestinato” non ha smesso di sognare. A 23 anni Riccardo Ciervo si è rimesso in gioco al Cesena, in prestito dal Sassuolo, e sta facendo la differenza: 4 gol e 1 assist finora, leadership silenziosa e strappi che hanno spinto i bianconeri al 3° posto prima della sosta, in vista della ripresa a Monza. Un nuovo capitolo per l’esterno cresciuto nella Roma, che da ragazzino lasciò Latina per inseguire il calcio dei grandi.
“Sono molto contento, però spero che il bello debba ancora venire: abbiamo valori importanti e una società ambiziosa, proviamo sempre a dare il massimo”, racconta. Il 3-0 all’Avellino è la risposta pronta dopo il ko di Bari: “Tornare a casa e vincere così contro un buon avversario significa che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo insistere e crescere”.
Sulla dimensione della squadra resta misurato: “Stiamo raccogliendo il giusto. Siamo un gruppo umile, lavoriamo tanto e rispondiamo alle sollecitazioni del mister e dell’ambiente. Abbiamo ciò che ci siamo meritati e vogliamo costruire ancora”. La gara-spot? “La Spezia. Sotto subito, ma senza perdere d’animo: reazione da squadra vera, risultato pieno senza accontentarci”.
Questa, ammette, è probabilmente la sua miglior stagione: “Anni altalenanti mi sono serviti per crescere. Ora ho continuità e sono davvero soddisfatto: squadra, staff e contesto mi motivano a dare sempre di più”. Nessun trucco dietro i numeri: “Niente segreti, solo lavoro, dedizione e continuità. Posso dare di più: vorrei si vedesse ancor meglio la mia azione a tutto campo, chiusa da un gol o un assist”.
Capitolo Mignani: “Gli devo tanto. Come persona e come allenatore. Già dalla telefonata con lui e con il direttore Fusco ho sentito fiducia: mi sono sentito importante e cerco di ripagarlo”. E il feeling con la piazza: “L’incitamento si avverte e fa piacere: significa che stiamo facendo bene, io e i miei compagni. L’ambiente apprezza il lavoro e sa che siamo bravi ragazzi”.
Il passato giallorosso resta nel cuore, senza rimpianti: “La Roma è stata bellissima: lì ho vissuto tutte le prime volte. Mi è dispiaciuto non esordire in prima squadra, ma non mi guardo indietro: lavoro per un futuro migliore”. Il sogno è chiaro: “La Nazionale. Dopo l’U18 e l’U20 (con Bollini e Corradi, e uno stage con Nunziata) è un obiettivo: voglio arrivarci”.


