
Berti novello regista: “È un ruolo che mi stuzzica”
A presentarsi in sala stampa dopo il memorial ‘David Cappelletti’ è Tommaso Berti, impiegato in campo per ottantatré minuti nella posizione di regista. Un ruolo in cui mister Mignani lo aveva già provato circa un anno fa, nel turno preliminare di Coppa Italia contro il Padova.
Le considerazioni di Berti non possono che cominciare dalla chiave di volta che ha permesso al Cavalluccio di aggiudicarsi la disputa, ossia i colpi di testa di Zaro. “È un fattore sicuramente da sfruttare. Zaro ha una buona struttura fisica e ci può dare una grande mano come ce la possono anche tutti i nuovi arrivati”.
Il fatto che la rosa del Cesena sia tuttora un cantiere aperto non costituisce un problema per il fantasista di Calisese. “Lavoriamo e ci alleniamo per quelli che siamo. Che siamo trenta o che siamo venti, comunque ci alleniamo al cento per cento, facciamo quello che ci dice l’allenatore. Siamo un gruppo unito con tanti ragazzi dell’anno scorso, quindi ci conosciamo bene e riusciamo ad allenarci e a giocare molto bene”.
Il Cesena, benché lontano dalla condizione ottimale, ha comunque destato impressioni migliori rispetto a quanto visto al Morgagni. Cos’è cambiato? “C’è un salto di di categoria, comunque quello è sempre importante. È cambiato il ritmo di gioco ma siamo stati bravi magari a a sfruttare le occasioni che abbiamo avuto. A Forlì non siamo riusciti a buttare la palla dentro una volta in più. Comunque dobbiamo essere bravi e farlo anche in campionato chiaramente. A livello di condizione fisica la sufficienza ce la prendiamo, nel senso che ci sentiamo abbastanza pronti. Mancano ancora due settimane all’inizio del campionato quindi c’è ancora tanto da lavorare, da mettere benzina nelle gambe allenamento dopo allenamento”.
Sulla nuova posizione riscoperta in campo, apparsa più congeniale rispetto a quella di mezzala in cui Mignani lo ha impiegato sin troppe volte nello scorso campionato, Berti commenta così: “Io dico sempre che comunque pur di giocare faccio anche il quinto. I ruoli del centrocampo mi piace mi piace ricoprirli tutti. Con questo modo di giocare mi trovo bene, l’ho fatto qualche volta anche in passato e e mi piace farlo. È chiaramente un ruolo diverso: sei più vicino alla tua porta, devi sbagliare meno e hai meno margine di errore. Però sì, mi stuzzica. Io comunque gioco dove mi dice l’allenatore quindi non ho problemi così”.