CorSera - Cellino: "Sono una vittima, non ho mai truffato nessuno. In 36 anni di calcio neanche una sanzione per ritardati pagamenti. Adesso voglio vendere e buttarmi in un burrone"

Intervistato dal Corriere della Sera, Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha detto la sua in seguito al deferimento del club lombardo: «Sono una vittima, non ho mai truffato nessuno. Casomai sono stato io a essere raggirato. Dovrei andare in ospedale per un intervento, ma poi corro il rischio di ritrovarmi i tifosi sotto la finestra. Torno in Italia il 16 febbraio, entro in ufficio e mi informano che il responsabile finanziario Luigi Micheli si è dimesso. Non solo, poi scoprirò anche che mi ha rubato dei soldi. Il giorno seguente, il 17, è la data indicata per il pagamento degli stipendi dei giocatori relativi al trimestre novembre-gennaio. Quindi mi rivolgo al commercialista. Mi fanno passare per truffaldino, come se io conoscessi questo Alfieri. Ma chi lo aveva mai sentito nominare prima? Mi sono fidato».
«Ora – prosegue Cellino – le mostro il documento che mi fornì brevi manu il dottor Gamba per darmi certezze. È la conferma di adesione al servizio di codifica Isin, prodotta dalla Banca d’Italia. È un falso? Non so. Ma mica sono io il professionista. È il commercialista che avrebbe dovuto fare delle ricerche. Come mai l’Agenzia delle Entrate non si è accorta prima? E questi sapientoni della Covisoc perché non ci hanno messo in guardia per tempo? Mi fa rabbia perché in 36 anni di calcio non ho mai ricevuto una sanzione per un ritardo di pagamento e anche quando il pallone è stato spazzato via da Calciopoli sono uno dei pochi ad essere rimasto in piedi. In questo calcio non ci rimango più. Non è quello che conosco, voglio vendere il prima possibile per poi trovare un grosso burrone e buttarmici dentro».