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Ancona: Petocchi, Mastronunzio, fideiussione e...

Ancona: Petocchi, Mastronunzio, fideiussione e...TuttoB.com
© foto di Federico De Luca
mercoledì 26 maggio 2010, 15:30Ancona
di Claudio Gallaro

Nella seconda parte del confronto pubblico tra l’Ac Ancona e la città, il socio forte Alfredo Villa e il presidente Flavio Mais hanno risposto a tutte le domande poste dall’uditorio di Casa del Portuale. Sono stati molteplici gli argomenti tirati in ballo da giornalisti e tifosi.

Grana fideiussione

“Sono stato trattato dalle banche come se fossi pluriprotestato, senza lavoro e con la fedina penale sporca - spiega Villa -. La Banca Popolare di Ancona e la Banca delle Marche mi hanno risposto che non vogliono avere niente a che fare con l’Ac Ancona a causa di questioni legate a vecchi presidenti inadempienti. In questo momento il problema dell’Ancona è la mancanza di credibilità. Le cose cambieranno quando si diffonderà la percezione che l’Ancona sia una società seria. A questo punto mi rivolgerò ad un istituto di credito di fiducia a Londra".

Etica professionale di Petocchi

“Conosco Enrico Petocchi esclusivamente dal punto di vista professionale perché fa un mestiere molto vicino al mio. Non ho niente da dire contro di lui e lo considero un amico perché da lui sono sempre stato trattato in modo amichevole. Petocchi ha fatto i suoi errori, però vi assicuro che all’Ancona ci tiene. Ve lo dico perchè gli ho visto staccare assegni e perchè ogni giorno bussa a delle porte per cercare nuovi investitori".

Sacrificare Mastronunzio

"Non sarebbe scandaloso venderlo, ma dispiacerebbe - afferma Mais -. Salvatore è un giocatore di primissimo piano che molte squadre di Serie A vorrebbero avere. Spererei che restasse ad Ancona (magari un giorno da allenatore), però il mio auspicio può non essere collimante con le dinamiche del calcio professionistico".

Il mistero Anastasi

“Salvioni ha detto che non gli piace e che non vuole che giochi - interviene il presidente Mais -. La società non ha mai inciso sulle scelte tecniche del nostro allenatore. E’ un dipendente della società e come tale riceve regolarmente lo stipendio”.

Valorizzazione del settore giovanile

“Nel piano industriale da dieci milioni di euro era prevista una grossissima spesa nel settore giovanile su un progetto di quattro-cinque anni - afferma Villa -. I giovani sono l’unica fonte di reddito certo per una società professionistica. Senza un settore giovanile efficiente e che genera risorse per la squadra, possiamo chiudere bottega già domani mattina. E’ indispensabile potenziarlo, ma per farlo bisogna avere le infrastrutture, ossia campi e foresterie".

Ipotesi azionariato popolare

“Sono favorevolissimo alla sottoscrizione pubblica, però non è detto che sia un’ipotesi realizzabile in tempi brevi per questioni di tipo normativo e di collocamento di denaro - conclude -. E’ una procedura tecnicamente lunga, che in questa situazione di emergenza finanziaria non possiamo prendere in considerazione. Non vorrei che fosse la solita bufala per alzare qualche milione di euro e fregare chi li ha investiti".