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C'è una data che segnerà drasticamente il futuro del calcio che conosciamo ed è nel bel mezzo del Mondiale. 15 dicembre: lì sapremo che domani avrà (se lo avrà) la Superlega. Tutti i retroscena e quel che potrà accadereTuttoB.com
venerdì 21 ottobre 2022, 07:45Editoriale
di Marco Conterio
per Tuttomercatoweb.com

C'è una data che segnerà drasticamente il futuro del calcio che conosciamo ed è nel bel mezzo del Mondiale. 15 dicembre: lì sapremo che domani avrà (se lo avrà) la Superlega. Tutti i retroscena e quel che potrà accadere

Nato il 5 maggio, è inviato di Tuttomercatoweb. In RAI con le trasmissioni 90° Minuto, Calcio Totale e Notte Azzurra, ha lavorato con Radio RAI, Il Messaggero e Radio Sportiva.
C'è una data che sarà lo spartiacque del calcio di oggi da quello che potrebbe essere domani. 15 dicembre. Tre giorni prima della finale del Mondiale in Qatar, ovvero la data in cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea deciderà un set forse decisivo per la partita sulla Superlega. Sarà l'avvocato greco Athanasios Rantos, avvocato generale presso la Corte, a consegnare ai giudici la relazione consecutiva del dibattimento sulla Super League. In soldoni, tema che poi approfondiremo: ESL, European Super League Company S.L. chiede che termini quello che definisce il monopolio da parte di UEFA e FIFA sul calcio internazionale. Dunque si discuterà di antitrust per capire, per farla breve, se le due istituzioni europea e internazionale sfruttino la loro posizione per essere organizzatori e regolatori delle competizioni senza permettere al mercato, dunque a nuove competizioni come la Superlega, di prender vita.

The Super League e l'arrivo di Bernd Reichart
Tema scivoloso, sul quale già la nascitura The Super League è crollata nell'aprile del 2021: bastarono poche ore e quel tentativo maldestro di lanciare nella notte una competizione che sovvertisse l'ordine delle cose franò dopo i passi indietro di tutti i club della Premier League coinvolti con l'allora Premier, Boris Johnson, come 'portavoce' delle proteste popolari. E' anche per questo che A22 Sports Management, due giorni fa, ha deciso di consegnare comunicazione e relazioni istituzionali nelle mani del tedesco Bernd Reichart. Che ha già iniziato i faccia a faccia con le società, con le leghe nazionali, con le rappresentanze di club (quella più dura, essendo la ECA presieduta da Al Khelaifi, vicino a Ceferin nella battaglia contro la Superlega), calciatori e tifosi. Il mirino è sempre puntato verso lo stesso obiettivo: Juventus, Barcellona e Real Madrid sono a capo del progetto che da esclusivo si promette di diventare certamente più aperto e inclusivo.

Le intenzioni di Juventus, Real Madrid e Barcellona
Agnelli, Perez e Laporta, oltre che avere il chiaro obiettivo di sistemare i conti dei propri club, rendendoli sostenibili e nuovamente aziende capaci di fare profitti e creare indotti economici sempre più importanti, hanno l'intenzione di aprire le porte del progetto a sempre più club e istituzioni. Per questo la figura di Reichart, da CEO della compagnia, sarà quella del politico utile a ricucire legami e lacci stravolti da quella rottura d'aprile 2021. L'intenzione dei tre Presidenti di Juventus, Real Madrid e Barcellona, è anche quella di creare un nuovo ecosistema sostenibile e con presupposti diversi da quelli di un calcio attuale con troppe falle per proseguire a sostenersi in questa direzione.

Il vino da 9 euro di Florentino per il PSG
Andrea Agnelli, durante un evento del Financial Times di qualche mese fa, ha spiegato che "la Superlega non è fallita. La Superlega è un lavoro di 12 squadre che hanno firmato un contratto di 120 pagine, che è ancora vincolante per 11 di questi club". Tra questi non c'era il Paris Saint-Germain e i rapporti diplomatici tra il numero uno bianconero e quello del PSG, Nasser Al-Khelaifi, si sono riaperti solo in occasione della gara d'andata di Champions League con l'incontro al ristorante a due passi dal Musee d'Orsay. Quando Florentino Perez incontrò il PSG, sul tavolo del pranzo UEFA c'era un vino da neanche dieci euro, giusto per spiegare che nella diplomazia ci sono anche dei segnali che vanno oltre il futuro del pallone.

Una data spartiacque per il futuro del calcio
Ora, tutti, compreso Ceferin e certamente anche Infantino dal Qatar, aspetteranno la decisione del 15 dicembre dal Lussemburgo. La UEFA spiega che sul suo operato non c'è conflitto d'interessi, la memoria di Rantos potrebbe essere però il voto capace di ribaltare da solo il risultato. Non vincolante ma storicamente, davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, l'Avvocato Generale porta sempre le conclusioni che all'80% si rivelano quelle conclusive. All'inizio del 2023 arriverà il pronunciamento della Corte di Giustizia, poi il tutto arriverà al tribunale Madrileno. Mancano mesi, forse un anno, per il punto ultimo sulla questione, sull'abuso di posizione dominante con violazione degli articoli 101-102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. In breve: se sei giudice, non puoi essere anche vigile e cassiere, il j'accuse della Superlega. Che non sarà la panacea d'ogni male e che in quel formato nascituro era un errore fatto d'esclusività e di nessun merito, dove neanche i vantaggi economici che avrebbero portato benefici a tutto il sistema erano un contrappeso sufficiente. Però qualcosa serve fare. Attendiamo questo nuovo corso, fatto di diplomazie, di un uomo dalla Germania arrivato per provare a spegnere il fuoco degli interessi che arde e di una data che può segnare un lungo inverno o una nuova primavera. Dipende come si legge la storia.
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