Spezia, il pres. Stillitano: "L'obiettivo è costruire qualcosa di solido nel tempo, abbiamo tanto lavoro da fare, pronti a farlo con convinzione"

Tornato in Italia, il Presidente aquilotto Charlie Stillitano, ha parlato così ai microfoni del Club: "La finale contro la Cremonese? Ricordo la girandola di emozioni provate in quella sera. L'entusiasmo, poi la sensazione che tutto era ormai perso e alla fine la sensazione di poterla pareggiare, ma purtroppo alla fine non è andata come tutti noi avremmo voluto; tuttavia questo non deve rappresentare un problema insormontabile o un motivo per abbattersi. Ora stiamo ripartendo e posso dire che, come società, il nostro obiettivo è costruire qualcosa di solido nel tempo, abbiamo tanto lavoro da fare e siamo pronti a farlo con convinzione.
Sapersi rialzare dopo un sogno non realizzato è la cosa più importante perché il calcio è fatto così, ci sono squadre che dopo una sconfitta non riescono a rialzarsi, e quello sì che rappresenta un grande problema. Bisogna invece ricordarsi e guardare il passato, imparare da quello e andare avanti. Io stesso ho commesso errori nella mia vita, non è che tutto sia andato perfettamente nel mio percorso nel mondo del business, ma ricordo sempre le parole di Joe Torre, allenatore di baseball italo-americano, che diceva che non è sbagliato perdere, l’importante è imparare dalla sconfitta.
A tre mesi dall’acquisizione dello Spezia da parte di RAM Spezia Holdings posso dire che Thomas Roberts è molto soddisfatto. Lo conosco da 45 anni, è una persona molto seria e in passato aveva già investito nello sport, ma sempre come investitore silenzioso, questa invece, è un’esperienza nuova e personale. Ci sentiamo quasi ogni giorno, e ci confrontiamo costantemente anche con le persone qui alla Spezia come Andrea Gazzoli, Andrea Corradino e Stefano Melissano; con loro parliamo di tutto: dello stadio, del centro sportivo, del settore giovanile, ma sempre partendo dalla squadra, che è il nostro cuore pulsante.
La risposta del pubblico spezzino alla campagna abbonamenti 2025/2026 è stata incredibile, direi uno schock positivo. Anche se conoscevo la città della Spezia e la società da tempo, poiché conoscevo bene i Platek, non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa. Dopo il finale playoff era normale pensare che i tifosi fossero delusi, invece hanno risposto con entusiasmo e con un record di abbonamenti già nella fase di prelazione. Questa tifoseria dà tanto alla squadra, e per me e per Thomas è una grande gioia poter costruire qualcosa per loro; noi abbiamo il dovere di lavorare con serietà e tutto quello che facciamo è per la squadra e per la gente di questa città.
Le radici sono la cosa più importante, se non hai radici forti, se non cresci bene fin dall’inizio, è impossibile far crescere qualcosa di solido e qui a Spezia questo aspetto è incredibile. Quando racconto ai miei amici in Spagna o in Inghilterra che la nostra società ha più di 100 anni rimangono colpiti, possiamo e vogliamo crescere, ma abbiamo sempre bisogno delle radici, che per noi sono in primis gli spezzini e la lunga storia di questo club.
Anche dal punto di vista commerciale abbiamo avuto soddisfazioni importanti, infatti dopo una sola stagione abbiamo visto una crescita di oltre il 100% nel numero dei partner del club e questo conferma che l’attenzione al territorio e alla comunità viene ripagata. Il calcio è imprevedibile, possono succedere cose buone e cose meno buone, ma oltre alla squadra è fondamentale costruire rapporti solidi con sponsor e tifosi locali.
Per me questo è il momento di valutare dove siamo e quando vedo che anche in Serie B abbiamo questo tipo di sostegno da parte degli sponsor, è un segnale forte e molto incoraggiante.
Le infrastrutture? Le strutture sono fondamentali per la crescita di un club, basti pensare a quando portiamo qui i giocatori e dicono che lo stadio è bellissimo. Io sono nel calcio da tanti anni e posso dire che il nostro stadio è davvero uno dei più belli d’Italia.
Dobbiamo pensare anche al Ferdeghini e a Follo perchè il Ferdeghini è dove affondano le radici della nostra squadra, è il cuore del nostro settore giovanile, e qui stiamo completando un nuovo campo proprio in questi giorni. Chiaramente anche Follo dev’essere una priorità, quello è il posto dove i giocatori vivono ogni giorno perchè lo stadio lo vedono una volta a settimana, a volte ogni due, Follo invece è casa, dove vivono nel quotidiano. Personalmente ho avuto la fortuna di parlare con tanti grandi del calcio, come Sir Alex Ferguson, Ancelotti, Mourinho e tutti dicono la stessa cosa: i giocatori devono sentirsi a casa ogni giorno.
Stiamo anche lavorando tanto con i giovani, negli ultimi tempi abbiamo contrattualizzato molti ragazzi e questo dimostra che non guardiamo solo al presente, ma abbiamo una visione chiara per il futuro. Ho visto di persona come lavorano con i giovani e sono rimasto molto colpito, i giovani ne sono parte integrante della squadra e rappresentano il nostro futuro.
A livello societario abbiamo voluto dare un segnale forte di stabilità e continuità con i rinnovi dell’amministratore delegato Gazzoli e del direttore sportivo Melissano perchè quando arrivi in una nuova realtà è facile pensare di voler cambiare tutto, ma questo sarebbe stato molto grave. Ho visto succedere cose simili anche al Manchester United, quando i Glazer lo hanno comprato hanno avuto l’intelligenza di lasciare Sir Alex Ferguson e David Gill al loro posto e hanno vinto tutto, mentre quando sono andati via il Club è andato in difficoltà. Abbiamo fatto sin da subito riunioni con mister D'Angelo, Gazzoli, Corradino e Melissano e gli ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto mantenere tutto intatto; avevo anche detto al mister, quando ancora mancava qualche partita, che avrei voluto la sua permanenza, così come tutto il gruppo che lavora con Gazzoli, a prescindere dalla categoria, sia che si trattasse di A o ancora di Serie B.
Domenica sarò con la squadra per l'amichevole contro il Lecce, gli dirò che io e Tom Roberts siamo felici del lavoro che viene fatto e che appoggiamo quanto dice in primis il nostro Mister, ovvero che in un campionato duro come la Serie B sia importante in primis portare a casa il prima possibile l'obiettivo dei 45 punti, poi da lì in poi si guarderà in avanti e vedremo dove potremo arrivare: in primis è importante restare con i piedi per terra e concentrarsi sul lavoro quotidiano.
Quando le persone a Spezia mi chiamano 'Pres', per me è un sogno. È bello pensare che siamo dei caretakers e non dei proprietari, sentiamo forte la responsabilità verso i tifosi e verso la città. Io non sono importante, lo sono i giocatori, il mister, Gazzoli e tutti gli altri, tutti sono più importanti di noi, ed è proprio questo che mi rende felice.
Sir Alex Ferguson al Picco? Mi hanno detto che verrà, e anche i nostri amici del Real Madrid. Con Ancelotti, con cui sono stato durante il Mondiale per Club, abbiamo parlato più dello Spezia che del Brasile: il focus è solo per lo Spezia Calcio".