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ESCLUSIVA TB – Valtolina: “Monza-Venezia più importante per Stroppa. Che ricordi in Laguna! Prandelli silenzioso, Spalletti evoluto, Novellino certezza. Recoba? Correvamo per lui… Palermo da A, Cesena non mi sorprende, Samp poco competitiva"

ESCLUSIVA TB – Valtolina: “Monza-Venezia più importante per Stroppa. Che ricordi in Laguna! Prandelli silenzioso, Spalletti evoluto, Novellino certezza. Recoba? Correvamo per lui… Palermo da A, Cesena non mi sorprende, Samp poco competitiva"TuttoB.com
Valtolina
Oggi alle 04:00Primo piano
Marco Lombardi

Il suo nome è indissolubilmente legato al Venezia degli anni d’oro, quelli della Serie A sotto la gestione Zamparini, ma Fabian Valtolina (124 presenze e 14 gol coi lagunari tra il 1998 e il 2002) ha trascorsi calcistici, sia pure meno fortunati, anche a Monza (1993-94). Oggi allena la Rappresentativa Under 16 della LND e per noi gioca in anticipo il match-clou della 16 giornata di Serie B.

Mister, quanto vale Venezia-Monza?

“È una partita importante per lanciare segnali. Per il Venezia lo è ancor di più perché è dietro in classifica. Di sicuro sarà una gara difficile, però se gli arancioneroverdi ambiscono a un pronto ritorno in Serie A devono cercare di fare risultato pieno. Di fronte, comunque, troveranno un Monza che è la squadra da battere. Credo che queste due compagini, forti e ben allenate, si giocheranno i primi due posti con il Palermo”.

Cosa ricorda delle stagioni da giocatore in Laguna?

“Furono anni eccezionali, vissuti in un ambiente sempre positivo. Ricordo una salvezza incredibile in Serie A, poi una retrocessione seguita da un’immediata risalita e un’altra retrocessione, quando ormai era noto che il presidente Zamparini avrebbe mollato, deluso dalla mancata costruzione del nuovo stadio”.

Fu un giovane Giuseppe Marotta a portarla alla corte del presidentissimo.

“Un direttore fantastico, di cui già si intravedevano le grandi capacità”.

Un aggettivo per Zamparini?

“Vulcanico. Un presidente che voleva sempre primeggiare, anche a costo di prendere qualche decisione avventata. E un grande uomo, che ha dato tanto al calcio. Un peccato che Venezia, in quel periodo, abbia perso un presidente della sua levatura”.

In Laguna ha avuto come allenatori Novellino, Spalletti e Prandelli. Come li definirebbe?

“Tre tecnici molto diversi… Prandelli un po’ silenzioso, Spalletti evoluto, perché già allora era portatore di idee nuove, mentre Novellino era una certezza: di lui ricordo il carattere forte, la trasparenza e l’onestà con noi giocatori”.  

Com’è stato giocare al fianco del ‘Chino’ Recoba?

“Con Alvaro bisognava correre di più (ride), perché lui non amava svolgere certi compiti richiesti dall’allenatore. Quindi noi lo lasciavamo libero e correvamo anche per lui. Che all’epoca aveva 21 anni e doveva ancora crescere. Però fa parte del gioco: quando hai la fortuna di avere in squadra giocatori di quel livello, sei anche più disposto a sacrificarti...”.    

Lei ha vestito anche la maglia del Monza, in Serie B, ma non andò benissimo.

“Ho il rammarico di una retrocessione amarissima – nonostante sul piano personale avessi fatto buone cose (29 gettoni e 7 gol) –, anche perché quella squadra era imbottita di giocatori di spessore: penso a Brambilla (oggi tecnico della Juve Next Gen), Artistico, Finetti, Della Morte, il povero Chicco Pisani…  Ad ogni modo, Monza è una piazza importante e mi auguro che possa tornare immediatamente nella categoria superiore”.

Di quel gruppo faceva parte anche Michele Mignani, attuale allenatore del Cesena.

“Bravo ragazzo e buonissimo allenatore. Non mi sorprende vedere la sua squadra nei primi posti. Cesena è un’altra piazza importante, che ha tradizione e fame di calcio”.

La Samp penultima, uscita sconfitta da Palermo nell’anticipo di ieri, dovrà sudarsi la salvezza fino in fondo?  

“Credo che la priorità, adesso, sia fare un po’ di ordine a livello dirigenziale. Quanto alla squadra, non mi pare molto competitiva… Sicuramente ci sarà da soffrire, però mi auguro che possa sfangarla perché Genova è una piazza importantissima”.

  

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