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ESCLUSIVA TB - Ascoli, il pres. Neri: "Stop campionato? Scelta opportuna. Ho sempre creduto nella salvezza. Superlega? Non siamo stati invitati..."

ESCLUSIVA TB - Ascoli, il pres. Neri: "Stop campionato? Scelta opportuna. Ho sempre creduto nella salvezza. Superlega? Non siamo stati invitati..."
Neri
martedì 20 aprile 2021, 17:00Le interviste di TB
di Marco Lombardi

In esclusiva ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Carlo Neri, presidente dell'Ascoli

Lei ha dichiarato che lo stop del campionato è dettato dall'esigenza di garantirne la regolarità e la trasparenza. Peccato che sopraggiunga proprio nel momento migliore dell'Ascoli...

"Eh sì, però gli interessi generali e di 'mister virus', purtroppo, hanno sempre ragione. E' stata una scelta opportuna e di buon senso. Detto questo, mancano quattro partite e faremo del nostro meglio per centrare l'obiettivo della salvezza".

Finisse oggi il campionato, l'Ascoli sarebbe salvo senza passare dai playout. Il calendario però non è vostro alleato, riservandovi avversarie in lotta per la promozione diretta o i playoff.   

"In serie B non ci sono partite facili nè impossibili. Abbiamo davanti quattro finali e dobbiamo pensare solo a fare bene. Io ho sempre creduto nella salvezza, ma crederci non è un atto di fede. Dobbiamo ragionare nell'ottica di sacrificare l'io al noi. Il mio mantra è: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Perciò non dobbiamo preoccuparci di chi affronteremo, e sono convinto che ci faremo valere".

Alla luce dell'eccellente lavoro del ticket Polito-Sottil, c'è qualche rimpianto per le scelte compiute a inizio stagione?

"Sì, col senno del poi avremmo potuto fare molto meglio. Ora si tratta di recuperare il tempo perduto in modo tale da chiudere bene la stagione, consci che ancora non abbiamo fatto niente. Serviranno umiltà, grande impegno e determinazione".

Cos'è mancato per stare lì davanti?

"I punti. Il calcio ha di bello che tutti (dirigenti, addetti ai lavori...) fanno un gran filosofare, ma alla fine contano solo i risultati".

In caso di playout c'è un avversario che, potendo, eviterebbe volentieri? Oppure uno vale l'altro?

"Più che evitare qualcuno, chiederei ai ragazzi ancora più intensità e determinazione. Il nostro avversario per la salvezza siamo noi stessi".

Un giudizio su mister Sottil a livello tecnico e umano?

"Per lui parlano i risultati. Che certificano la bontà del lavoro svolto qui ad Ascoli. Come uomo lo stimo molto, è un'ottima persona".

Il tema spinoso della riforme dei campionati è tornato in auge: che ne pensa di un'eventuale B spalmata su due gironi o di una B2? Sarebbe sostenibile o piuttosto rischierebbe di rivelarsi il solito pasticcio all'italiana?

"Che ci sia bisogno di riforme è una certezza. La pandemia ha accentuato la grande crisi finanziaria generale e del sistema calcio in particolare. Si tratterà di valutare attentamente gli aspetti finanziari ed economici, badando soprattutto a salvaguardare il calcio come strumento di coesione sociale. Il presidente Gravina saprà affrontare al meglio la questione. E poi sono ottimista perchè in seno al Consiglio Direttivo della Lega B, di cui faccio parte, c'è grande coesione. Per cui eventuali decisioni saranno condivise".

Che idea si è fatto, invece, della Superlega?

"Le do una notizia: non ci hanno invitato. Non è all'ordine del giorno del nostro CdA. Scherzi a parte, così si va a ledere la magia del pallone. E' inaccettabile che chi ha i soldi decida e tutti gli altri restino a guardare. Il calcio è dei tifosi. Non si può comprare tutto: la Champions va conquistata sul campo. Senza passione, svaniscono i valori romantici".       .

  

  

 

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