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Di Gregorio: “A Pordenone annata super. Diventerò papà e vorrei giocare in A. Post Handanovic all’Inter? È il mio sogno”

Di Gregorio: “A Pordenone annata super. Diventerò papà e vorrei giocare in A. Post Handanovic all’Inter? È il mio sogno”TuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 24 aprile 2020, 09:00Primo piano
di Christian Pravatà

Il portiere del Pordenone Michele Di Gregorio si è raccontato senza filtri in una lunga intervista sul canale Instagram del noto giornalista Nicolò Schira. Queste le dichiarazioni del giovane estremo difensore di proprietà dell’Inter.

INIZI - “Sono partito dal mio paese, Corsico. Fin da subito ero spericolato: mi buttavo da tutte le parti così sono andato in porta. Mio sono avvicinato al calcio grazie a mio papà Marcello, che purtroppo non c’è più. L’ho perso a 13 anni e mi sono tatuato il suo nome sul braccio, in modo che sia sempre con me. Ringrazio mamma Angela e mia sorella Agata: sono state fondamentali per me nella mia crescita. Siamo legatissimi”.

LE GIOVANILI NERAZZURRE – “Quando sono arrivato all’Inter avevo 8 anni e non capivo neanche l’importanza reale di quello che andavo a fare essendo molto piccolo. Abbiamo portato avanti quel gruppo dei 97′ per tanto tempo, negli anni l’Inter è diventata casa mia. Per me la Pinetina è casa. Terminare la trafila all’Inter, da capitano vincendo lo Scudetto Primavera è stata un’emozione incredibile. Fare il capitano è una cosa che ti dà orgoglio, farlo nell’Inter che ti ha cresciuto, che per me è una famiglia, rappresenta emozioni che non si possono neanche spiegare a parole“.

VECCHI-SAMADEN - “Ringrazio Vecchi e Samaden per i complimenti e perché mi hanno aiutato a crescere. Nei tre anni in Primavera ho vissuto sensazioni sempre diverse: la prima stagione giocavo poco anche perché ho avuto degli infortuni e, nonostante questo, il direttore ha voluto rimanessi. L'anno dopo mi sono fatto male di nuovo e, quindi, sono rimasto da fuoriquota facendo il capitano. Ho sempre sentito la fiducia della società". 

ZANIOLO&PINAMONTI -

"Zaniolo non sono riuscito a incrociarlo all'Inter perché è arrivato l'anno dopo, ma già si vedeva che aveva qualcosa in più quando giocava nell'Entella. Pinamonti lo conosco meglio, è un bomber che vive per il gol: segnò lui in finale nella finale scudetto con la Fiorentina". 

HANDANOVIC -

"E' bellissimo allenarsi con la prima squadra, si respira il calcio vero. Handa è un mostro, mi ha impressionato a livello mentale: capisce tutto in anticipo. Non è un ragazzo di tante parole, ho cercato di rubare il più possibile: lo stimavo prima, poi è diventato un esempio. Mi è piaciuto quello che ha detto Vecchi, che ha sottolineato che migliora invecchiando". 

RENATE - “È stata la mia prima tappa nei professionisti. Non ti nego che passare da essere capitano dell’Inter Primavera alla Lega Pro con il Renate all’inizio mi sembrava un salto all’indietro. Devo dire grazie al mio procuratore, Carlo Alberto Belloni, che invece mi ha fatto capire quanto fosse importante giocare. Meglio un anno in C che fare il dodicesimo in B. A Renate sono diventato il miglior portiere della C, un premio che mi ha reso orgoglioso. È stata una grande annata: ricordo ancora i rigori parati a Empoli che ci permisero di centrare una clamorosa qualificazione in Coppa Italia. Parata più bella quell’anno? Quelle contro il Vicenza. Quella sera mi bombardarono, ma parai di tutto”.

AVELLINO - "Una esperienza durata poco. Peccato perché la squadra era fatta, c'erano giocatori di categoria come Ardemagni, Di Tacchio, Eusepi e Castaldo. Sono arrivato lì per giocarmela e quel mese lì mi ha dato consapevolezza: potevo dire la mia anche in B. Avellino è una piazza importante, io arrivavo dalla C e col tempo ho capito che potevo starci in quella rosa e da protagonista. E' stata un'esperienza positiva, peccato solo che il club non si sia iscritto. Ricordo l’amichevole di Frosinone contro la Roma: un clima surreale, a fine gara scoppiammo tutti in lacrime. L’Avellino non era ammesso alla B. Perciò sono dovuto ripartire dalla Lega Pro: sono andato al Novara e sono caduto in piedi. Ho rischiato infatti di perdere un anno visto che ormai tutte le squadre avevano preso il portiere". 

PORDENONE - "E' stato il club che mi ha cercato con più convinzione, sono venuti a visionarmi nei playoff contro il Siena. Sono andato lì anche perché il mio agente conosceva la piazza e l'ambiente; mi sono trovato benissimo con tutti. Le scelte che ho fatto in questi anni sono sempre state giuste". 

BURRAI - “Toto sulle punizioni è micidiale. Ci fermiamo a fine allenamento a sfidarci, è tosta fermarlo. Vince spesso, per fortuna rosico poco...”.

INTER - "L'ambizione è tornare a giocare lì, per me l'Inter è casa perché ci sono cresciuto. E' un sogno, voglio fare quello che sta facendo Handanovic: restare, raggiungere traguardi e diventare capitano".

IDOLO - "Julio Cesar, è un portiere diverso da Handanovic a livello di comportamenti in campo. Crescendo mi sono accorto di essere più vicino a Samir, sono un tipo più freddo rispetto a Julio che è più spettacolare ed esuberante. Mi piacerebbe un giorno conoscerlo, nacvs solo per una foto. Faccio un appello, magari chissà che non possa esaudire il mio desiderio...". 

BERNI - “Io sono poco social, anche se mi hanno detto che qui è un idolo assoluto. Tommy è un grande professionista, sempre il primo ad arrivare agli allenamenti. C’è solo da imparare da uno come lui, non l’ho mai visto lamentarsi o in ritardo. Un esempio”. 

ZINHO - “Fortissimo oltre che un amico. Può diventare un grande difensore”. 

RADU - “Abbiamo giocato insieme ed è davvero un grande portiere. L’ha dimostrato prima in B ad Avellino e poi al Genoa in A”.

INGLESE - “In questa quarantena sto seguendo un corso d’inglese visto che non lo parlavo. Come me la cavo? C’è da migliorare molto. Indizio di mercato per il futuro? Bisogna chiedere al mio procuratore...”.

VOCI DI MERCATO - “Ho letto anche io gli accostamenti a Parma, Torino e Udinese. Sono società importanti e fa piacere sapere di esser apprezzato e seguito da club di A. Il mio sogno è giocare nella massima serie. Vedremo cosa accadrà in estate”. 

MUSICA - “Amo Trap e Hip Hop, però ascolto anche Marco Mengoni. Il testo della canzone Guerriero ha un significato speciale per me”.

CUCINA - “Non sono granchè ai fornelli. Meno male che ci pensa Samantha. Piatto preferito? Carbonara”.

PROCURATORE - “Carlo Alberto Belloni è come un fratello per me. Spero di riuscire ad arrivare in alto per aiutarlo a realizzare i suoi sogni. Come diciamo noi: sempre step by step”.

IN DOLCE ATTESA - “Io e Samantha aspettiamo un figlio. Siamo al settimo cielo. Nelle prossime settimane faremo l’ecografia per sapere se è maschio o femmina. Il nome? È la prima volta che ne parlo in pubblico: se è maschio Marcello, altrimenti Beatrice. Abbiamo le idee chiare”.

ESTATE - “Diventare papà e salire in Serie A, metto subito la firma...”.