Padova, Sgarbi: "Importante portare a casa la vittoria. Ora testa alla Samp"
Filippo Sgarbi si prende la scena nel post Reggiana-Padova. Un gol, un salvataggio sulla linea e tre punti che pesano tantissimo in classifica. Il difensore del Padova analizza così il successo esterno sul campo emiliano. “Le vittorie sono tutte importanti. Oggi, con questi tre punti, superiamo un avversario che ci stava due punti avanti. Arriviamo da tre risultati utili consecutivi: più aumentano fiducia e continuità, più si riescono a preparare le partite nel modo giusto”.
Il raddoppio porta la sua firma su uno schema da palla inattiva provato a lungo in allenamento: movimento perfetto e tocco sottoporta. “Proviamo questo schema dall’inizio dell’anno, oggi siamo riusciti a metterlo in pratica e ci ho creduto. Ringrazio Capelli perché ha messo una palla perfetta”.
Ma se il gol pesa, il salvataggio sulla linea nel primo tempo vale quasi quanto una rete segnata. Sgarbi sorride, ma resta concentrato sul percorso della squadra, con lo sguardo già rivolto al prossimo turno: “La prossima sarà contro la Sampdoria, un avversario sotto di noi in classifica ma forte e attrezzato. In casa abbiamo faticato più che in trasferta a fare punti: l’obiettivo ora è tornare a vincere all’Euganeo”.
Da difensore vero, però, la risposta alla domanda più “scomoda” è inequivocabile: “Sono rientrato nello spogliatoio all’intervallo pensando: ‘Ho fatto un gol e ne ho salvato uno, fare meglio nel secondo tempo è difficile’. Salvare un gol da difensore, secondo me, è ancora più bello. In ogni caso, la cosa più importante era portare a casa la vittoria”.
Nel suo gioco si nota anche una crescita in fase di impostazione: più conduzioni, più iniziative palla al piede, più responsabilità nell’avvio dell’azione. “Sì, abbiamo lavorato tanto in questi mesi. Giocare aiuta e aumenta la consapevolezza. C’è ancora molto da migliorare: bisogna riuscire a vedere la giocata il prima possibile per diventare più imprevedibili”.
Una maturazione che passa anche dal lavoro invisibile, soprattutto dopo l’infortunio al tendine che ne aveva frenato il percorso. “Dopo l’infortunio al tendine tornare non è stato semplice. Da quel momento in poi vengo seguito dal centro Mapei Sport e, grazie a loro, ho capito come lavorare per stare meglio fisicamente. L’obiettivo è continuare così e giocare il più possibile: ora mi sento bene”.


