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ESCLUSIVA TB - Ternana, Mammarella: "Studio da ds. Mercato? Rosa già grande, il direttore lavora per rinforzarla. Presidente stimolo per tutti"

ESCLUSIVA TB - Ternana, Mammarella: "Studio da ds. Mercato? Rosa già grande, il direttore lavora per rinforzarla. Presidente stimolo per tutti"TuttoB.com
Carlo Mammarella
© foto di Federico Gaetano
giovedì 28 luglio 2022, 20:00Le interviste di TB
di Christian Pravatà

In casa Ternana le Fere sono al lavoro per preparare al meglio la prossima stagione. In esclusiva ai microfoni di Tuttob.com il club manager Carlo Mammarella analizza così l'attuale momento della società:

In cosa consiste esattamente il suo nuovo ruolo?

Sto cercando di osservare tutto quello che accade all'interno della società, di prendere spunto da tutti i dirigenti, dagli allenatori, da tutte le persone che sono all'interno della Ternana e lì dove magari ci possono essere delle piccole difficoltà da risolvere cerco di dare il mio contributo e di aiutare a portare un risultato. Poi sono rimasto in ottimi rapporti con tutti i ragazzi, quindi anche dove magari può esserci una problematica personale o da poter risolvere cerco di essere d'aiuto. In futuro mi voglio specializzare in un ruolo sicuramente più specifico che è più vicino a quello del direttore sportivo e quindi magari in questo momento cerco di osservare più il lavoro del direttore per cercare un giorno di avere anche un bagaglio di esperienza tale da permettermi di avere un'occasione in futuro.

Il rapporto di stima con il direttore Leone si protrae dai tempi di Lanciano. In prospettiva, quindi, si vede ds?

E’ un rapporto di lunga data: lui ha scommesso tanti anni fa su un ragazzo che era senza squadra e poi abbiamo condiviso 7 anni stupendi, è sicuramente un rapporto che si è consolidato nel tempo. Mi ha dato l'occasione di poter arrivare qui a Terni e giocarmi quella che sarebbe stata la mia ultima chance per fare qualcosa di importante con una società prestigiosa. C’è  massima fiducia nel senso che già da prima, quando potevo smettere, mi faceva partecipe di tante sue iniziative, lui sapeva che aveva un punto di riferimento all'interno dello spogliatoio. Io oggi  sto cercando di guardare anche il suo modo di lavorare per cercare di prendere spunto per il futuro.

L'estate scorsa ha affrontato e vinto la 'partita' più difficile...

Venti giorni dopo aver giocato una partita stupenda e alzato la Supercoppa di C contro il Perugia, non mi sarei mai aspettato di trovarmi a combattere veramente la partita più difficile. Pensavo di aver finito di giocare le partite difficili in campo, invece la vita purtroppo ci mette di fronte a delle situazioni dove dobbiamo reagire e lottare. Quest'estate mi sono trovato a dover fronteggiare una malattia rarissima ma devo dire che ho lottato come quando ero in campo e quindi, sempre con l'aiuto di tutte le persone che mi sono state vicine (dalla famiglia, al presidente, a tutti i dirigenti, ai ragazzi che mi sostenevano in quel momento delicato), sono riuscito piano piano a venirne fuori. Diciamo che sto rivivendo non dico una seconda giovinezza ma quasi, perlomeno ho ripreso in mano quella che era la mia vita di prima e adesso sto cercando di venirne fuori definitivamente

Lei è stato un grandissimo specialista dei calci piazzati: c'è un giocatore della Ternana nel quale, da questo punto di vista, si rivede?

Era una mia dote che ho coltivato durante la mia carriera anno dopo anno, cercando sempre di migliorarla e di perfezionarla, ma, come ho detto anche in passato quando ancora giocavo, nella Ternana ci sono giocatori che sicuramente hanno il piede per poter decidere le partite. Poi da quest'anno all'interno dello staff abbiamo un allenatore che cura specificamente le palle inattive e che sicuramente ha portato delle idee nuove. Partipilo, Falletti, Palumbo… hanno delle qualità e si devono solo convincere delle loro potenzialità, sicuramente possono essere un'arma in più da mettere a disposizione della squadra. Questi sono secondo me quelli che potranno sicuramente fare bene sui calci piazzati.

Il patron Bandecchi ha dichiarato senza mezzi termini che, quest'anno, vuole andare in serie A, essendo la B un campionato "di poco conto". Come commenta?

Il presidente per noi è uno stimolo: da chi scende in campo, allo staff, ai dirigenti, a chi lavora in sede. È una persona ambiziosa ma anche cosciente delle difficoltà che ci possono essere durante un campionato e tante volte devo dire che ci è stato vicino, soprattutto quando la squadra viveva dei momenti 'no'. Credo che col passare degli anni abbia sicuramente affinato un pochino anche la conoscenza di questa categoria e delle sue difficoltà. Poi giustamente le ambizioni ci devono essere, e devono essere proprie di tutti quanti: quelle di volersi migliorare e di voler ambire a qualcosa di grande, anche perché un risultato importante, che in questa città manca da tanti anni, vorrebbe dire riscrivere la storia e deve essere stimolante per tutti

Che serie B si aspetta?

Ci troviamo ogni anno a dire tra virgolette sempre le stesse cose, che è sempre una A2 o un campionato difficilissimo, a  maggior ragione quest'anno dove sono scesi dei club importanti e sono salite anche piazze prestigiose. Sicuramente il campionato sarà bello, ma questo non deve assolutamente portare a pensare che non si possa ottenere il risultato perché ci sono squadre magari più quotate. Credo che poi alla fine il rettangolo di gioco sarà il giudice supremo. Se ripartiamo con lo spirito con cui abbiamo disputato la seconda parte dello scorso campionato, dove siamo stati una delle squadre migliori, numeri alla mano, credo che ci possiamo togliere delle bellissime soddisfazioni.

Siamo in pieno mercato, come verrà rafforzata la rosa?

Sicuramente non vogliamo avere fretta per non correre il rischio di sbagliare, ci sono delle trattative in corso che il direttore sta portando avanti: non sono facili perché riguardano giocatori di spessore che sono ambiti anche da altri club e questo fa sì che i tempi si possano allungare. Però io sono convinto che questa è una grande squadra a prescindere, poi è normale che altri acquisti possano completare la rosa. Io sono molto fiducioso già così. È evidente, poi, che ci devono essere anche delle uscite per poter permettere al direttore di concretizzare qualche situazione in entrata.