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ESCLUSIVA TB - Pescara, il pres. Sebastiani: "L'auspicio è terminare la stagione. Taglio degli stipendi? Serve buonsenso. Questo virus cambierà tutto"

ESCLUSIVA TB - Pescara, il pres. Sebastiani: "L'auspicio è terminare la stagione. Taglio degli stipendi? Serve buonsenso. Questo virus cambierà tutto"TuttoB.com
Sebastiani
venerdì 3 aprile 2020, 09:27Le interviste di TB
di Marco Lombardi

In esclusiva per TuttoB.com, Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha parlato dei temi di attualità. 

Il presidente della Figc ha ribadito che la priorità assoluta è la ripresa dei campionati, onde evitare un’estate di contenziosi legali. Qualora non fosse possibile? 

“Tutti auspichiamo di tornare a giocare, non fosse altro perché significherebbe aver debellato la pandemia. Ciò detto, dobbiamo attenerci ai dettami dei medici, affinchè non ci siano pericoli per la salute di nessuno, e alle decisioni governative. In caso di stop definitivo, credo che non ci saranno strascichi legali, tenuto conto che ci troviamo ad affrontare un evento di portata eccezionale. Ora però è prematuro parlarne. C’è stato un decreto del Governo, che ha sospeso tutte le competizioni sportive sino al 13 aprile, cui la Figc si è adeguata. Dopo Pasqua vedremo. Ad ogni modo la priorità è uscire da un’emergenza che produrrà danni incalcolabili sia a livello sportivo che per il Paese, con migliaia di aziende ferme”. 

In un momento così delicato per il sistema calcio, diventa essenziale che lo Stato si faccia carico di supportare le società... 

“Ci sono due piani da tenere separati: da un lato ciò che possono fare le Leghe e la Federazione, dall’altro, siccome il calcio è un’azienda, sono state avanzate delle richieste al Governo, per esempio la costituzione di un fondo ‘salva calcio’, che ci aspettiamo vengano prese in considerazione. Perché il calcio è un gioco, ma solo relativamente: dietro infatti ci sono aziende e presidenti. Il momento è delicato…”. 

Per quanto riguarda il taglio degli stipendi dei giocatori, il ‘modello Juve’ è replicabile in Serie B? 

“Servirà buonsenso da parte di tutti. C’è bisogno che ognuno faccia qualcosa per salvaguardare il sistema calcio. Diversamente anche i contratti non potranno essere onorati. Andrà trovata la soluzione meno gravosa. Venendo al modello proposto dalla Juve, la società più importante in Italia, ritengo non sia applicabile indistintamente perché ci sono anche tanti giocatori che percepiscono stipendi ‘normali’. Occorre ragionare ad personam”. 

Che ne pensa della proposta di spalmare la Serie B in 2 anni?

"Con il presidente Stirpe sono in sintonia praticamente su tutto, tranne su questo punto. No, non sono d'accordo. Il rischio è quello di rovinare due campionati, anzichè uno. Noi dobbiamo profondere il massimo impegno per ripartire, quando ci saranno le condizioni per farlo e avendo cura di evitare un'eventuale recrudescenza del virus".   

Cambiamo argomento. Un bilancio della stagione del Pescara?

"Purtroppo siamo partiti con delle difficoltà, dal punto di vista della rosa. Abbiamo cambiato molto e ci sono state tante defezioni di giocatori importanti: pronti, via abbiamo perso Tumminello, Palmiero e Balzano, ai quali si è aggiunto poi anche il nostro portiere titolare Fiorillo. Senza contare che nell'ultimo periodo abbiamo dovuto ovviare, per vari motivi, all'assenza di tredici elementi. Direi che la classifica rispecchia fedelmente la nostra stagione. Nel caso il campionato dovesse ripartire, mi auguro che lo stop forzato sia servito quanto meno per recuperare tutti gli infortunati. Certo, gli obiettivi oggi sono diversi rispetto all'inizio. Al completo la squadra avrebbe potuto lottare tranquillamente per i playoff. Ma ora è superfluo parlarne".

Che calcio sarà alla ripresa? Qualcuno parla di 'anno zero'...

"Il virus cambierà le nostre vite, non solo il calcio. Da un mese siamo fermi, barricati in casa. Consigli e assemblee di Lega si sono svolti sempre in videoconferenza. Ci vorrà tempo per tornare alla normalità, ma le abitudini delle persone non saranno più le stesse. E nemmeno il modo di vivere il calcio. Per rivedere gli stadi pieni dovremo attendere a lungo...". 

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