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ESCLUSIVA TB - Cosenza, Micai: “Il segreto è il gruppo. Viali? Parla la nostra lingua, ha trasmesso tanta positività. Quota salvezza altissima, il ‘Marulla’ l’arma in più”

ESCLUSIVA TB - Cosenza, Micai: “Il segreto è il gruppo. Viali? Parla la nostra lingua, ha trasmesso tanta positività. Quota salvezza altissima, il ‘Marulla’ l’arma in più”TuttoB.com
Micai
© foto di TuttoSalernitana.com
mercoledì 5 aprile 2023, 08:30Le interviste di TB
di Marco Lombardi

La rinascita del Cosenza passa anche dalle parate di Alessandro Micai. Giunto a gennaio dalla Salernitana, l’estremo difensore virgiliano ha blindato la porta rossoblù, collezionando 3 clean-sheet di fila, 6 in 12 gare disputate; una media tra le più alte dell'intera cadetteria. TuttoB.com lo ha intervistato.

Tre vittorie consecutive, quattro nelle ultime cinque: qual è il segreto del momento magico vissuto dal Cosenza?

“Il gruppo, nulla di diverso; la compattezza, l’unione d’intenti e la ferma volontà di raggiungere a tutti i costi l’obiettivo che ci siamo prefissati”.

Il blitz in casa della capolista è una grande iniezione di fiducia. Può aver segnato la svolta?

“Da gennaio abbiamo ottenuto diversi risultati importanti, non solo la vittoria a Frosinone… Più in generale ci sono stati tanti piccoli episodi che ci hanno instillato la convinzione di potercela fare. Certo, vincere in casa della capolista è una grande soddisfazione, però i punti sono sempre tre”.

La classifica, tuttavia, resta cortissima e la bagarre salvezza coinvolge praticamente mezza Serie B: fino alla Ternana, a quota 40, nessuno può dirsi al sicuro

“Mai come quest’anno la quota salvezza sarà altissima, secondo i miei calcoli. Siamo tutte lì. Fortunatamente abbiamo agganciato il gruppo di quelle che possono salvarsi direttamente, ma la strada è ancora lunga… Anche se veniamo da un periodo molto positivo, ci sono tanti scontri diretti da qui alla fine. Il prossimo mese sarà decisivo”.  

La spinta della tifoseria rossoblù, sempre numerosissima in casa e fuori, sarà l’arma in più in vista del rush finale della stagione?

“Sì, esattamente. In occasione dell’ultima partita in casa contro il Pisa, per esempio, i nostri tifosi ci hanno dato una grande mano per difendere l’1-0. Il ‘San Vito-Marulla’ è esaltante, può determinare anche i risultati. Ricordo che quando sono venuto qui da avversario, con il Cosenza in lotta per la salvezza, ‘non uscivi vivo’; c’erano sempre 15-20mila tifosi a cantare incessantemente. È davvero un ambiente ostile, che fa tremare le gambe”.

Intanto coi nerazzurri toscani è arrivato il tuo terzo clean-sheet consecutivo…

“È un dato gratificante. Ne parlo spesso e non mi pare sia successo altre volte nella mia carriera; aver mantenuto inviolata la porta 6 volte in 12 partite, e soprattutto in una squadra che fino a poco tempo fa era ultima in classifica, mi inorgoglisce”.

I tifosi ti hanno eletto migliore in campo.

“Fa piacere. Sarebbe bello risultare sempre il migliore in campo, però l’obiettivo è aiutare la squadra, non prendere gol e vincere le partite. I risultati personali vengono vanificati nel momento in cui non si raggiungono quelli di squadra”.

Che tecnico è William Viali, alla sua prima esperienza in Serie B?

“Il mister è giovane ed è stato molto bravo a mettersi sul nostro stesso piano, includendo tutti. Non è il tipo di allenatore austero che incute soggezione, bensì parla il linguaggio dei giocatori ed è come un compagno di squadra, solo un po’ più esperto. Rispoli, per esempio, ha pochi anni meno di lui. Detto questo, Viali ha avuto il merito di rendere l’ambiente tranquillo, sereno e soprattutto divertente; ha fatto tanto per mantenere la positività anche nei momenti difficili. Io stesso, quando sono arrivato a gennaio, non pensavo di trovare così tanta tranquillità…”.

Appunto, sei arrivato a Cosenza dalla Salernitana: cosa ti ha spinto ad accettare la proposta del club silano?

“Due cose: in primo luogo la voglia di dare nuova linfa alla mia carriera, poi la presenza del direttore Gemmi, che in passato ho avuto a Varese e verso il quale nutro grande stima. Lui è certo che il Cosenza si salverà e io voglio contribuire al raggiungimento dell’obiettivo anche per gratitudine nei suoi confronti”.

L’anno scorso a Reggio Calabria, quest’anno a Cosenza: che differenze hai riscontrato?

“Sono realtà totalmente distinte. Con la Reggina disputammo un campionato più ‘tranquillo’, tutto sommato abbastanza semplice, rispetto a oggi qui a Cosenza. Anche le rose erano diverse: quella fatta prevalentemente di giocatori esperti e con tanti stranieri, questa in larga parte di giovani, italiani e bravi. Due mondi agli antipodi”.

Qual è il portiere più forte della B?

“Ce ne sono tanti bravi, ma Caprile per sicurezza ed esuberanza è una spanna sopra gli altri. È fattuale. Parliamo di un portiere affidabile, e alla sua giovane età non è cosa di poco conto. E poi giocare in una piazza importante come Bari non è mai facile, io lo so…”.

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