ESCLUSIVA TB - Brescia, il ds Perinetti: “Restano due partite, c’è una missione da compiere. Serie B imprevedibile, livello più alto. Genoa in A? Non avevo dubbi”
La salvezza da arpionare in 180' col batticuore, l'imprevedibilità di una Serie B che ha stravolto i pronostici, la promozione del Genoa e il rebus playoff. Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Giorgio Perinetti, ds del Brescia.
La sconfitta di Parma ha interrotto un filotto di quattro risultati utili consecutivi (di cui tre vittorie) e, complice la contestuale vittoria del Cittadella a spese del Benevento, complica i piani di salvezza diretta delle rondinelle...
“È stata una battuta d’arresto, maturata al termine di una prova non all’altezza delle precedenti prestazioni. Il primo gol è dipeso da una nostra ingenuità e ha spianato la strada al Parma. Adesso si tratta di tornare duri, incisivi e determinati per ottimizzare le prossime due partite”.
Sabato al ‘Rigamonti’ contro un Pisa in picchiata (4 ko consecutivi) non potete fallire…
“Il Pisa nutre ancora ambizioni di playoff e cercherà di riscattarsi. Ha un organico importante e attaccanti fortissimi. Nell’ultima partita in panchina avevano giocatori di grande valore, sui quali sono stati investiti molti denari. Noi dobbiamo recuperare la forza mentale e replicare le prestazioni offerte con Cosenza e Ternana per incamerare i tre punti. C’è un obiettivo da centrare e confido anche in una grande risposta del pubblico”.
Un passo indietro. Dopo il ko (4-3) in quel di Ascoli, il Brescia era fanalino di coda del campionato; adesso invece avete tre squadre alle spalle: per come si era messa a un certo punto la stagione, i playout, forse, sarebbero il male minore…
“Eravamo dati per spacciati, però la squadra ha reagito e Gastaldello è stato bravo a trasmettere ai giocatori la sua mentalità, la voglia di combattere e grande consapevolezza. Certo, abbiamo solo tre squadre dietro, ma restano due partite importanti e una missione da compiere: possiamo farcela”.
Dall’alto della sua vastissima esperienza, ha memoria di una Serie B di così alto livello?
“La B è sempre imprevedibile, quest’anno a maggior ragione. La classifica ha stravolto i pronostici estivi, in quanto squadre accreditate per i piani alti si ritrovano ora a sgomitare per la salvezza e viceversa. Si è alzato molto il livello anche perché tanti giocatori italiani, chiusi dagli stranieri, non trovano spazio in A e di conseguenza scendono di categoria. E poi non dimentichiamoci le tante proprietà estere che hanno profuso capitali importantissimi, penso a Como, Parma, Genoa, Pisa, Venezia…”.
Come ha accolto la promozione in Serie A del Genoa, lei che del Grifone è stato il direttore generale?
“Sono contento, non avevo dubbi che i rossoblù sarebbero risaliti subito. Certo, c’è stato qualche problema in avvio con Blessin, poi però Gilardino, con grande umiltà, è stato capace di dare certezze, serenità e solidità difensiva; ha portato normalità, un grande pregio. Con Gilardino in sella, il Genoa ha dominato il campionato”.
In ottica playoff quali le sue favorite?
“Confesso di essere nemico dei pronostici. Che sono sempre molto difficili, oltretutto in un contesto di squadre molto attrezzate. Ad ogni modo, potrei dire Cagliari e Bari per concretezza, Parma per qualità e Sudtirol per solidità. Sarà una bella lotta”.
A 180’ dal termine della stagione regolare, conta più la tenuta fisica o quella mentale?
“La freschezza fisica indubbiamente conta, ma la testa è più importante. Noi purtroppo dobbiamo anche fare i conti con tanti infortunati (Bertagnoli, Jallow, Olzer, Galazzi, Papetti…)”.
Quanto è fondato il rischio di uno slittamento dei playoff in conseguenza del ‘caso Reggina’?
“La macchina della giustizia sportiva è lenta e farraginosa, il rischio c’è. Chiaramente, in tal caso, non sarebbe facile fermarsi e poi ripartire dopo 15/20 giorni di stop”.