Il Mattino - Juve Stabia, euforia dopo il successo di Bari. Buglio: "Questo è un grande gruppo"
Una prestazione da grande squadra, per certi versi si è rivista la Juve Stabia che aveva dominato lo scorso anno in serie C. All’indomani del successo di Bari, i gialloblù di Pagliuca, già al lavoro per la trasferta di domenica sera a Catanzaro, si risvegliano addirittura (complice la differenza reti) in vetta alla classifica di serie B dopo il primo turno, e guardano avanti, puntando sempre e solo alla salvezza, con la convinzione di poter essere una delle sorprese del torneo cadetto: «Al di la’ della vittoria - Davide Buglio è intervenuto nel corso della trasmissione Vivicentro -, quello che ci ha dato forza è stata la prestazione. Il mister ci chiede sempre di cercarla, ed anche se a Bari era tutt’altro che scontato, abbiamo fatto benissimo, concretizzando il lavoro preparato in settimana. Sapevamo che ci avrebbero cercato ad uomo, ed abbiamo provato a verticalizzare. E’ andata benissimo».
Un’emozione unica per il “ringhio” del centrocampo stabiese, la gioia sotto la curva dopo il vantaggio di Bellich, ed a fine gara: «C’era un’aria particolare fin dalla mattina - racconta -, eravamo praticamente tutti all’esordio in B, e si sentiva l’adrenalina. E’ stato bellissimo, poi, andare sotto la curva, giocare davanti a ventimila persone, coi nostri mille che si facevano sentire, eccome. Una serata così è davvero unica e da ricordare».
Una Juve Stabia partita con “l’usato sicuro” dello scorso anno, che pian piano ha visto gli innesti di tanti nuovi: «Dispiace per chi è andato via - conferma Buglio -, quando ci ha lasciato Bachini eravamo in lacrime, ma è il calcio. Chi è arrivato, però, si è inserito bene, davvero bravi ragazzi ed ottimi calciatori. Ruggero ha dimostrato subito di poter stare in categoria, aggressivo, tosto, come lo stesso Varnier. Mussolini ha una gamba incredibile, in velocità non lo prendi mai. E poi Artistico, un animale da area di rigore, si allena sempre a mille, ed ha un fiuto del gol incredibile, potrà darci una grandissima mano».
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