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RdC: "Modena, il sogno s'avvera: ora è Serie B"

RdC: "Modena, il sogno s'avvera: ora è Serie B"
domenica 24 aprile 2022, 08:38Flash news
di Marco Lombardi

"Modena, il sogno si avvera: ora è serie B", titola il Resto del Carlino. 

"Show di Rivetti che a 10 minuti dalla fine sul 3 a 0, usando il microfono si è rivolto al pubblico: 'Niente invasioni, così festeggiamo meglio'".

"Un concentrato di emozioni e anche di sorprese, come forse meritava un evento così sentito e sognato da una comunità intera.

I quindicimila del Braglia hanno subito rapito l’occhio, una cornice straordinaria e da batticuore per chi da un po’ di tempo frequenta il nostro stadio.

Ha detto bene l’ex canarino Nardini, tra i giocatori presenti ieri in campo, almeno la metà non potrà più ritrovarsi davanti ad un pubblico del genere. Giusto. Ma c’è una speranza che una giornata del genere suggerisce.

Se questo fosse solo l’inizio, in un domani non tanto lontano quei quindicimila potranno essere anche di più. Ovviamente questo vale per i gialli di oggi. D’altronde, e qui veniamo ad un altro aspetto che sarà ricordato a lungo, con un patron che a dieci minuti dalla fine, a gara quindi in corso, prende il microfono e dalla tribuna chiede di non invadere il campo, ci si può aspettare di tutto.

E’ vero che il Modena era sul 3 a 0, ma è stato un fuori programma, mai visto nel calcio ma non solo, che ha inquadrato la personalità ma soprattutto il carisma di un uomo che solo un bravo e attento imprenditore come Romano Sghedoni, poteva regalare alla città.

C’è ben poco da raccontare di una partita dove ognuno ha fatto la propria parte. Il Modena aveva un solo dovere: iniziare bene per evitare di trasformare la giornata in un sabato di passione. E così è stato con la rete di Tremolada al 12’, preceduta da insidiosa azione del Pontedera sventata da Pergreffi. Non c’è stato nemmeno il tempo di comprendere il pericolo scampato e il Modena si è trovato sul ponte di comando. Il Pontedera ha fatto ciò che doveva fare: giocarsela, al cospetto di un avversario che non poteva sbagliare...".