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La Repubblica: "Stadi, riti, gioco: ecco il calcio che verrà"

La Repubblica: "Stadi, riti, gioco: ecco il calcio che verrà"TuttoB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 23 maggio 2020, 10:45Flash news
di Marco Lombardi

L’odierna edizione de La Repubblica prefigura il calcio che verrà. Ci sarà un cambio di riti, gesti, abitudini. Niente pubblico. Niente bambini e mascotte ad accompagnare i giocatori in campo. Ingressi separati con mascherina e percorsi diversi e scaglionati tra le squadre e gli arbitri. Basta abbracci, strette di mano e baci, compresi quelli sulle coppe vinte. Si potrà esultare solo con tocchi di gomito e piedi. E ancora: bottigliette individuali in panchina, aggressività meno marcata nel gioco e obbligo di rispettare la distanza dall'arbitro di 1,5 metri. Gli atleti viaggeranno su più pullman e avranno più di uno spogliatoio. Niente autografi, niente selfie, niente interviste o comunque poche. Niente più partite al pub e niente più scambi di maglie alla fine dei match...