Il Fatto Quotidiano: "Sentenza di condanna già preparata: la Juve andrà minimo in Serie B"
So che dirlo così bruscamente può risultare spiacevole specie per tifosi del club in questione: ma quello che nessuno vi dice, e che forse è il caso di rendere noto, è che alla luce delle motivazioni della sentenza che ha condannato la Juventus al -15 nel processo “plusvalenze fittizi e”, anche l’esito del prossimo processo, quello sulle “manovre stipendi”, appare segnato: sarà un verdetto di colpevolezza e la sanzione per dirigenti e club sarà ancora più dura per la gravità del reato commesso, la piena consapevolezza del comportamento delinquenziale messo in atto e la vastità del cast dei partecipanti, tutti i più alti dirigenti sia dell’area sportiva che amministrativa e l’intero parco-giocatori del 2019-20 e del 2020-21 (40 tesserati).
E sanzione più dura significa una sola cosa (e parlo dell’ipotesi alla Juve più favorevole): retrocessione in serie B. Dovendo la pena essere afflittiva, ed essendo appena stata condannato il club a non potersi piazzare nei primi 6 posti che danno accesso alle Coppe, un suo qualsiasi piazzamento tra il 7° e il 17° posto non potrà che essere punito scendendo al gradino successivo, il declassamento all’ultimo posto, appunto la caduta in B. Se andrà bene. Vi chiederete: come mai tanta certezza a processo non ancora iniziato? La risposta è che la sentenza di condanna è già stata preparata, infiocchettata e firmata a quattro mani nel processo da poco concluso dalla Corte Federale da una parte e dalla difesa della Juventus dall’altra; una difesa catastrofica, incorsa in una serie di autogol difficili da cancellare e che peseranno come un macigno sui procedimenti futuri.
Per fare un esempio, per difendersi dall’accusa di aver truccato i bilanci iscrivendo all’attivo i guadagni da plusvalenza e posticipando invece la spesa degli ammortamenti, spalmata sui bilanci degli anni successivi, la Juventus ha sostenuto che in un quadriennio o in un quinquennio le due cifre si pareggiano: nessun beneficio effettivo, quindi. Un autogol pazzesco che la Corte ha duramente stigmatizzato: “Sostenere che in ogni caso gli effetti si compensano in un quadriennio o quinquennio equivale a dichiarare che i bilanci degli esercizi compresi nell’intervallo temporale indicato non sono veritieri”. E ancora, dopo avere ricordato i duri giudizi espressi dalla Consob: “I bilanci della FC Juventus semplicemente non sono attendibili”.
Quello che molti non hanno ancora capito è che la Juve è stata condannata non tanto per i pochi o tanti milioni (fasulli) caricati a bilancio ma per la smaccata, reiterata e consapevole violazione dell ’art. 4 sulla lealtà sportiva, che è la base per chi fa sport. Uno sfregio sanguinoso, con un presidente (Agnelli) e un capitano (Chiellini) che speculando sulla pandemia firmano un documento di finta rinuncia a 4 mensilità, annunciano un risparmio per il club di 90 milioni e poi preparano, sottoscrivono e occultano, d’accordo con 40 tesserati, 40 agenti e 40 studi legali, altrettante scritture private a garanzia della restituzione degli stipendi stessi. Già i giudici del processo-plusvalenze avevano parlato di volgari “operazioni di nascondimento” spintesi “sino ad intervenire correggendo a penna le fatture ricevute dalla controparte”; ebbene, moltiplicate queste malefatte per 10 ed avrete il quadro del prossimo processo. Il -15, ha scritto la Corte, è una “sanzione proporzionata all’inevitabile alterazione del risultato sportivo che ne è conseguita”. Ebbene, questo era un cavalcavia, adesso arriva l’Everest. Spiace dirlo, ma la B per la Juve è un augurio.