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Caso 'multiproprietà': deferito Petroni

Caso 'multiproprietà': deferito PetroniTuttoB.com
Petroni
martedì 11 febbraio 2020, 20:52Flash news
di Marco Lombardi
fonte ilsole24ore.com

Il caso della «multiproprietà» di Juve Stabia e Trapani finisce in aula. La Procura federale ha reso noti i deferimenti per la vicenda che vede al centro delle indagini i 2 club attualmente militanti in Serie B, senza però coinvolgere le società per responsabilità diretta e oggettiva. Il deferimento presso il Tribunale federale nazionale riguarda infatti 4 dirigenti dei 2 club, a partire da Fabio Petroni, proprietario (tramite Alivision transport scarl) del Trapani. Oltre a lui, sono deferiti Edoardo Comito e Antonio Parente, per quanto riguarda la Juve Stabia, e l'ex legale rappresentante del Trapani, Maurizio De Simone. I club, allo stato attuale delle cose, non rischiano sanzioni né penalizzazioni, non essendo stati deferiti. I dirigenti, invece, rischiano l'inibizione da incarichi federali.



Petroni deve rispondere delle violazioni relative all'articolo 7.7 dello Statuto federale, secondo cui «non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto», oltre che dell'articolo 16 bis delle Noif (Norme organizzative interne federali), commi 1, 2 e 3. Il proprietario del club siciliano viene accusato di «avere rivestito contemporaneamente, per il tramite di società a lui controllate e mediante interposizione del signor Edoardo Comito», il ruolo di socio sia nella Juve Stabia che nel Trapani, dal 21 giugno al 9 luglio scorso. Comito deve invece rispondere di violazione dell'articolo 15.7 delle Noif, «per non avere provveduto - nel termine stabilito dalle norme federali - a comunicare alla Lega competente l'intervenuto mutamento nella partecipazione alla compagine societaria» e per non avere fornito la documentazione attestante i requisiti di onorabilità e di solidità finanziaria; oltre che per non essersi presentato all'audizione disposta dagli organi inquirenti della giustizia sportiva senza addurre alcun legittimo impedimento. Non hanno fornito per tempo le documentazioni sui requisiti di onorabilità e solidità finanziaria neanche Antonio Parente, amministratore della società Gap srl (che ha acquisito quote della Juve Stabia) e Maurizio De Simone, legale rappresentante della Fm Service srl che ha detenuto le quote del Trapani fino allo scorso 21 giugno.

Juve Stabia e Trapani, al momento, non corrono rischi. Entrambe le società, in realtà, erano state indagate per responsabilità diretta e oggettiva, ma la Procura Figc ha deciso di non deferirle al Tribunale federale nazionale, risparmiando dunque ai 2 club il rischio di una penalizzazione. La violazione dell'articolo 16 bis delle Noif, infatti, avrebbe previsto per entrambe una decurtazione «di almeno 2 punti in classifica e l'ammenda nella misura da diecimila a cinquantamila euro da destinarsi alla Figc per la cura del vivaio nazionale». Il rischio di un'esclusione dai campionati sarebbe divenuto concreto soltanto nel caso in cui sia Juve Stabia che Trapani fossero ancora in mano allo stesso proprietario al momento dell'iscrizione per la prossima stagione. Rischio che non sussiste, ancor di più senza un deferimento per i 2 club.