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GdM - Lopez suona la carica: "Bari, niente scherzi"

GdM - Lopez suona la carica: "Bari, niente scherzi"TuttoB.com
sabato 23 marzo 2024, 11:07Bari
di Marco Lombardi

"Lopez suona la carica: 'Bari, niente scherzi'", scrive La Gazzetta del Mezzogiorno. 

La crisi biancorossa vista dall'ex capitano: "La ricetta? Diventare la più aggressiva delle provinciali e lottare senza sosta".

«Diventare la più aggressiva delle provinciali e lottare senza sosta: il Bari non può permettersi una scivolata letale». Antonio “Totò” Lopez lancia il più accorato degli appelli, da vero capitano qual è stato dal 1983 all’85 (59 presenze e tre gol), diventando il leader della scalata biancorossa dalla serie C alla B, con Bruno Bolchi in panchina. L’ex centrocampista barese (che nella squadra della sua città conta anche 29 gettoni e tre sigilli ad inizio carriera dal 1971 al ‘73) analizza a tutto tondo il delicato momento della formazione allenata da Giuseppe Iachini. Con la consueta sagacia e senza peli sulla lingua. Ma anche con un trasporto unico e con l’amore di chi coglie la serietà di un frangente in cui non si possono più commettere passi falsi.

Totò Lopez, il Bari annaspa al sestultimo posto, ha conquistato appena un punto nelle ultime cinque gare: che fare?

«Il primo consiglio è prendere consapevolezza della situazione. Fino a qualche settimana fa sentivo ancora parlare di playoff quando il traguardo della permanenza era ancora lontano dall’essere tagliato. Ebbene, questi discorsi sono deleteri: in un’annata in cui si cambiano tre allenatori e si deve continuamente ovviare a seri infortuni, l’imperativo deve essere evitare problemi seri. Una sana paura non fa male in certi casi: se poi il Bari fosse riuscito a mettersi al riparo da pericoli con un buon anticipo, allora sarebbe stato giusto guardare in alto. Adesso c’è la concreta possibilità che si debba lottare fino in fondo. Bene, meglio attrezzarsi. C’è troppo in ballo: un crollo non sarebbe ammissibile».

Pensa che sia il momento di compattare un ambiente complesso per arrivare a meta?

«Non devo insegnare nulla ai tifosi del Bari. Un popolo che lo scorso anno ha fatto parlare l’Italia per il suo calore e ancora adesso è sempre presente non ha bisogno di alcun consiglio. Si dice che non sia questo il tempo dei processi: vero, ma guai a dimenticare le cause che hanno determinato una classifica così deficitaria. Perché tali errori non potranno più essere commessi».

A suo avviso quali sono le motivazioni di una stagione così sofferente?

«Il tempo perso in estate quando le altre squadre si muovevano ed il Bari andava in ritiro con una rosa a dir poco provvisoria, la gestione di Mignani, confermato evidentemente senza troppa convinzione e poi esonerato senza una vera ragione. La vita non aspetta: proprio perché si veniva da un’atroce delusione, occorreva ricostruire con convinzione ancora maggiore. Non sono tra chi sostiene che sarebbe stato facile confermare i pilastri dello scorso anno: Caprile e Cheddira sono titolari in A, Folorunsho è finito in nazionale. Ma proprio perché era nota la possibilità di perderli, occorreva intervenire senza indugio per rimpiazzarli a dovere. Poi è oggettivo che siano intervenute altre complicazioni, ma infortuni ed episodi sfavorevoli possono capitare a tutti. La verità è che bisogna essere più forti degli eventi avversi: invece ci si è fatti cogliere impreparati» [...]. 

Secondo lei il Bari ce la farà a salvarsi?

«Deve. Non ci sono alternative. La serie C rimetterebbe in bilico tutto ciò che è stato realizzato finora. È un baratro da cui è complicatissimo emergere. Non scherziamo: salvare la categoria è un obbligo imprescindibile».