Avellino, Redan, la verità oltre il campo: tra prestiti, stop e il percorso di cura in Thailandia
Arrivato ad Avellino come uno dei colpi simbolo dell’era Perinetti, Daishawn Redan non ha mai realmente acceso la scintilla in biancoverde. Poi il giro dei prestiti: Beerschot prima, Lokeren quest’anno. Proprio qui i numeri sono impietosi: zero presenze e una comunicazione del club che lo dava indisponibile per tutta la stagione.
Il motivo è emerso nelle scorse ore. In un podcast di Culturu TV, la madre del 24enne olandese ha raccontato che Redan si trova in Thailandia per curare una dipendenza: “Aveva talento e sogni, ma è rimasto imbrigliato in qualcosa più grande di lui. Ho chiesto aiuto, nessuno mi ha ascoltato. Invece è stato venduto più volte, come se si potesse rivendere un problema”.
Parole forti alle quali Redan ha replicato con una nota: dichiarazioni che, a suo dire, “contengono gravi inesattezze e dipingono un quadro falso della mia vita”. L’attaccante ha comunque ammesso un periodo complesso: “Ho attraversato momenti difficili, iniziati quando vivevo ancora con mia madre; ho fatto scelte sbagliate e ho faticato a ritrovare la mia strada”. Confermata, di fatto, la permanenza in Thailandia per le cure.
Sul piano contrattuale, la situazione è intricata. Redan è legato all’Avellino fino al 2028, ma oggi è tesserato dal Lokeren, e dunque fuori dalla sfera di intervento diretta del club di D’Agostino. A fine prestito - a gennaio o a giugno - il club irpino valuterà nelle sedi opportune eventuali passi formali, fino alla possibile risoluzione del rapporto.
È una storia che supera il perimetro del calcio e tocca corde delicate. Il campo può aspettare: a 24 anni, la vita viene prima di tutto. Da Avellino, inevitabile che ci si prepari a ogni scenario sportivo e legale; al giocatore, invece, non può che andare un in bocca al lupo sincero per il percorso personale che ha intrapreso.


