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Grosseto, lo sfogo di Camilli: "Mi stanno trattando alla pari di chi si è venduto i genitori"

Grosseto, lo sfogo di Camilli: "Mi stanno trattando alla pari di chi si è venduto i genitori"TuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
lunedì 20 agosto 2012, 19:00Grosseto
di Federico Errante
fonte biancorossi.it

Il caldo dell'agosto romano è l'ultima delle preoccupazioni del Presidente Camilli. Lo vediamo uscire dalle scalinate dell'edificio dove si stanno decidendo le sorti del Grosseto con passo deciso e si avvicina a noi per stringere le poche mani dei tifosi che hanno voluto essere con lui. Il Comandante non ha perso la sua grinta ma le parole sono quelle di un uomo che si trova, con profonda amarezza, in un ambiente non suo. "Mi stanno trattando alla pari di persone che si sono venduti il babbo e la mamma, che parlavano con numeri telefonici intestati in Cina, io ho lo stesso numero da 20 anni!". La difesa del Grosseto c'è stata ed è stata precisa, corposa e puntuale, nelle parole e nelle 52 pagine scritte dagli avvocati. Purtroppo però è difficile difendersi quando le accuse sono pure illazioni, basate sulle dichiarazioni di personaggi già condannati che, più o meno improvvisamente, sono diventati uomini degni di rispetto e attendibilità. E questa è la sensazione che trapela guardando il Comandante negli occhi, quella di un uomo che ha fatto tutto per scongiurare la morte della sua e della nostra Società. "È un ambiente in cui non mi riconosco e che non ha mai fatto parte del mio modo di essere" continua il nostro Presidente. Verrebbe da abbracciarlo come si abbraccia una persona cara e rincuorarlo con un coro di quelli che si sentivano una volta in curva. Ci guardiamo intorno e siamo troppo pochi e troppo provati per farlo. Piero Camilli se ne va circondato dai suoi legali e tutti rimaniamo con i soliti dubbi e le solite speranze che la vicenda possa concludersi nel migliore dei modi. La porta della Serie B non è ancora del tutto chiusa, ci ha detto oggi qualcuno di importante ma i dubbi sono ancora tantissimi. Quei dubbi, che ci accompagnano ormai da mesi, rimarranno almeno fino alla fine di questa settimana quando la Corte Federale si pronuncerà in modo definitivo sulle sorti del Presidente Piero Camilli e della storia calcistica della nostra Città.