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QS - Reggiana, Cigarini come Highlander: "Mi sento bene, ci sarò anche l’anno prossimo. Speravo di giocare di più, guai se non fosse così..."

QS - Reggiana, Cigarini come Highlander: "Mi sento bene, ci sarò anche l’anno prossimo. Speravo di giocare di più, guai se non fosse così..."TuttoB.com
Cigarini
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 24 marzo 2024, 09:40Reggiana
di Marco Lombardi

"Cigarini come Highlander: 'Mi sento bene, ci sarò anche l’anno prossimo. Speravo di giocare di più, guai se non fosse così...", titola il Quotidiano Sportivo. 

Cigarini, innanzitutto le chiediamo come sta, perché nella breve comparsata contro lo Spezia abbiamo visto che si è fermato e ha fatto una smorfia di dolore… È tutto risolto?

"Tutto a posto, francamente è stato anche un modo per perdere un po’ di tempo. Loro stavano spingendo forte e noi dovevamo resistere e recuperare un po’ di energie. Mi sento bene". L’ultima parola spetterà a mister Nesta, ma è assai probabile che nelle prossime due-tre partite, complice la squalifica di Kabashi, lei possa tornare ad essere titolare. Si sente pronto?

"Sapete benissimo che sono pronto, come sempre. Come lo ero anche quando il mister ha fatto altre scelte. Che sia dall’inizio, nella ripresa o anche per due minuti, cerco sempre di mettermi a disposizione".

Al momento il suo ‘tabellino’ personale recita 14 presenze in campionato su 30 gare, per un totale di 664 minuti, un po’ poco rispetto alle aspettative e per quello che ha fatto vedere quando è stato schierato. Si aspettava di giocare di più?

"Onestamente sì, mi aspettavo e speravo di giocare di più e credo che uno debba pensarla così se fa il professionista. Nel momento in cui ci si inizia ad accontentare significa che è arrivata l’ora di appendere gli scarpini al chiodo. Ho 37 anni e sono consapevole di non essere più un ragazzino, ma credo di poter essere ancora importante".

Questo significa che in prospettiva vedremo Cigarini ancora in mezzo al campo e in maglia granata, almeno, anche l’anno prossimo?

"Sì, io mi vedo così, poi sarà la società a decidere, ma è una cosa di cui abbiamo già parlato e non credo ci saranno grossi problemi nel continuare assieme. Sono fiducioso".

Torniamo all’attualità: c’è una Reggiana che se contassero solo i punti raccolti in casa sarebbe ai playout e un’altra che con i punti raccolti in trasferta sarebbe ai playoff. Com’è possibile un’oscillazione così ‘isterica’?

"È una cosa che ci tiriamo avanti da troppo tempo ed è molto strana, perché sono sempre stato abituato a costruire le fortune e gli obiettivi che si fissavano a inizio stagione sfruttando il fattore campo. È inutile nascondersi dietro un dito, vuol dire che ci manca qualcosa che in trasferta invece riusciamo a mascherare meglio…".

Quel ‘qualcosa’ che vi manca che cos’è?

"Ci viene più facile ‘non comandare la partita’ anche se in alcuni casi potremmo o avremmo dovuto farlo. Non so se si mi spiego…".

[...].

Insomma, quanto vale questa Reggiana?

"Dobbiamo avere un solo obiettivo comune che è quello della salvezza, stop. Adesso ci siamo messi in una posizione di vantaggio rispetto alle altre squadre, però penso che almeno per quest’anno pensare alla salvezza sia l’unica strada. È chiaro che se facciamo un filotto di successi penseremo anche a qualcosa in più, però restiamo con i piedi per terra".

Il campionato riprenderà il primo aprile con la trasferta a Venezia, che partita si aspetta?

"Tosta perché andiamo a giocare contro una squadra che è stata costruita per la promozione diretta e che se non ce la farà, sarà comunque la favorita per i playoff. Fatta questa premessa, noi siamo in un buon momento di consapevolezza della nostra forza, quindi andremo là a giocarcela".