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Criscitiello: "Parma e il volo di Faggiano. Verona, Marchetti la scelta migliore"

Criscitiello: "Parma e il volo di Faggiano. Verona, Marchetti la scelta migliore"
lunedì 21 maggio 2018, 12:00PRIMO PIANO
di Angelo Zarra

Nel consueto editoriale del lunedì, Michele Criscitiello ha commentato il grande lavoro del direttore sportivo Daniele Faggiano a Parma "In chiusura spazio alla serie B perché se ci sono piazze che piangono, ci sono anche città che trionfano. Parma è entrato nella storia e, in questi anni, siamo stati tutti un po’ tifosi ducali. Una storia pazzesca. Nessuno ha cancellato dalla propria mente i furgoncini portati via dalla Guardia di Finanza, il crac del club fallito e i disastri che hanno messo in ginocchio una città piena di soldi e tradizione. Parma è ripartito senza favori e senza un ripescaggio. Ha vinto i campionati, tutti di fila, di serie D, C e B ed è tornato ai massimi livelli del calcio italiano. Una storia bellissima. Pazzesca. Vincere un campionato è complicatissimo, in tutte le categorie, figuriamoci vincere tre campionati in tre anni. Non a caso, nella storia, non c’era riuscito mai nessuno. Certo, è servita un po’ di fortuna ma senza fortuna non si scrivono pagine di storia. Grande merito di queste ultime due promozioni va attribuito a Daniele Faggiano. Al calciomercato veniva considerato “quello che porta la borsa a Perinetti”. Poi ha avuto le sue occasioni e non ne ha sbagliata mezza. Da Trapani a Parma si è confermato un leader dietro la scrivania. Giovane e capace. Basta che non si monti la testa e potrà fare grandi cose anche in serie A. Può arrivare, un giorno, ai livelli di Paratici e Ausilio? Perché no, l’importante, è che Faggiano conservi l’umiltà di sempre. Da Direttore leader dovrebbe, però, fare una cosa: andare in tribuna e non in panchina. Voi starete pensando: vabbè anche Giuntoli va in panchina ed è infatti la vera pecca del Direttore del Napoli. In campo si vivono emozioni diverse e, a volte, un Ds rischia di farsi trascinare in baruffe che dopo i 90 minuti si dimenticano. Vedi il Parma, a Cesena. Faggiano ha vinto con anima e cuore. Se fosse stato uno sprovveduto avrebbe esonerato D’Aversa. Lui l’ha tutelato e i fatti lo hanno portato in serie A. Faggiano non ha seguito le voci e i classici italiani. E’ andato per la sua strada e ha vinto sul campo. Due volte negli ultimi due anni. Bravi a Parma, ad individuare l’uomo giusto in un periodo delicato. Sicuramente adesso arriva il bello e possiamo dirlo senza grandi preoccupazioni. Il difficile, per Parma, è stato superato. Era molto più complicato vincere i campionati di D, C e B che difendere la categoria in serie A. Complimenti anche ad Alessandro Lucarelli. Ha dimostrato attaccamento e passione al club con i fatti e non a chiacchiere. Dai giudici di un tribunale ai trionfi del campo. Lui le ha viste tutte e Parma gli sarà riconoscente a vita. Meriterebbe un posto in questa società non appena avrà deciso di smettere con il calcio giocato".

Spazio anche al Verona, retrocesso in Serie B. Con Marchetti che potrebbe essere la miglior scelta come diesse in casa gialloblù: "Che caos a Verona. Fusco ha abbandonato la nave quando era già mezza affondata. Pecchia è resistito, clamorosamente, fino all’ultimo ma con schiaffi in faccia in tutti e due gli anni scaligeri. Ora si guarda al futuro. L’Hellas ripartirà dalla serie B e ha avviato i casting per Mister e Direttore Sportivo. Brocchi il primo a scendere le scale del confessionale ma, prima del Mister, sarebbe il caso di scegliere il direttore sportivo. Tanti i nomi sull’agenda di Setti. Quotato e accreditato quello di Stefano Marchetti, deus ex machina del Cittadella. Sarebbe l’uomo giusto al posto giusto. Profilo ideale. Vi spiego il perché: in passato ho criticato duramente, troppo, Marchetti. Poi il tempo è stato galantuomo e ha dato ragione al Direttore e torto al sottoscritto. Il miracolo Cittadella non era un miracolo ma un progetto. Da qui nasce la grande differenza. Marchetti è il Cittadella. Vede le partite dal campo, fa lo scouting, conduce le trattative di mercato, sceglie il Mister e quasi quasi impone ai magazzinieri anche come sistemare le magliette nello spogliatoio. Marchetti pesca i giocatori in D e in C, li porta in B e gli triplica il valore. Ha avuto ragione e oggi si gioca i play off con una piccola realtà che potrebbe sognare il Paradiso. Marchetti a Verona porterebbe ordine e disciplina. Le sue qualità morali le ha dimostrate in Veneto non tradendo mai la fiducia di Gabrielli e sposando, anima e corpo, il progetto “Citta”. Tutto quello che è mancato in questi due anni all’Hellas. Vedremo se Setti, questa volta, chiuderà il cerchio senza fare ulteriori danni…"