Lecco, Di Nunno: "Sto studiando il modo di fare causa alla FIGC per quanto accaduto in estate"

“Se non avessimo avuto quel mese e mezzo di ritardo nell’inizio, tutte quelle incertezze, con le altre squadre che si sono prese i giovani migliori e hanno raccattato tutti i prestiti, Ascoli in primis, non saremmo in queste condizioni". Il patron del Lecco Paolo Leonardo Di Nunno è tornato a parlare e si scaglia contro la FIGC tornando con la memoria a quanto accaduto in estate quando, a causa dei ricorsi, la certezza di giocare in Serie B arrivò solo a ridosso dell'inizio del campionato complicando i piani di mercato del club lombardo.

"Io sto studiando il modo di fare causa alla FIGC per quella ingiustizia che, per sanarla, ci ha costretti ad andare fino al Consiglio di Stato. - continua Di Nunno come riporta Laprovinciaunicatv.it - Di sicuro non è stata colpa nostra, ma a retrocedere siamo noi. Mentre gli altri facevano mercato, noi eravamo in tribunale”.

Spazio poi alla squadra con un'accusa all'ex direttore sportivo Domenico Fracchiolla per le scelte in sede di mercato invernale: “Avete visto che con Malgrati le cose vanno un po' meglio? Io avrei fatto anche prima questo cambio e se non avessimo sbagliato mercato, con Fracchiolla, a gennaio e fossi stato bene di salute, credetemi, il Lecco sarebbe ancora in Serie B. Chi lo compra avrà già la squadra pronta e uno dei mister più bravi che ha un contratto ancora per un anno. Andate a vedere i prestiti che abbiamo in giro, ci fate una squadra di C di buon livello già così. Ma a me non interessa più, mi hanno già rovinato quest’estate, quando pensavo di salvarmi come minimo in B”.

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