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Varese, dai proclami play off alla lotta play out: la parabola discendente dei biancorossi

Varese, dai proclami play off alla lotta play out: la parabola discendente dei biancorossiTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 4 aprile 2014, 11:00Varese
di Giuseppe Contangelo

Da qualche anno a questa parte il Varese ci aveva abituato ad essere considerata la mina vagante del campionato di Serie B e in ogni stagione, partendo da sfavorita, si ritrovava a lottare per i play off, raggiungendo molte volte anche questo prestigioso traguardo.

Quest’anno il copione sembra cambiato come confermano i numeri: 35 punti conquistati in 42 partite, la quarta difesa più battuta con i 41 gol subiti ma soprattutto un quintultimo posto che non permette di dormire sonni tranquilli alla squadra di Sottil.

Sembrano così lontani i tempi in cui Ebagua e Carrozza facevano esplodere il Franco Ossola che poteva sognare in grande: era la stagione 2010/2011 e il Varese, meteora di quel campionato, totalizzò 68 punti piazzandosi addirittura al quarto posto.

Non solo, i biancorossi in quell’annata persero solamente sei volte facendo anche meglio delle corazzate Atalanta e Siena che furono promosse direttamente nella massima serie; il miracolo non si concretizzò per pochissimo a causa di un grande Padova, trascinato da un giovane El Shaarawy,  che si impose nelle semifinali degli spareggi promozione.

 

Altra stagione, solito copione: Varese partito per fare un campionato tranquillo ed invece si ritrova a conquistare ancora più punti rispetto all’anno precedente, ben 71, ch però valgono "solo" una quinta posizione e una nuova sfida nella lotteria play off dove Maran conduce i suoi fino alla finale; questa volta tra i lombardi e la Serie A ci si mette la Sampdoria che in finale si impone con i favori del pronostico per 4-2.

 

Nel 2012/13, tra mille vicissitudini, l’oramai usuale traguardo non viene acciuffato per un soffio: la stagione partì con il deferimento per la vicenda calcio scommesse che costò 1 punto di penalizzazione, punto che alla fine si sarebbe rivelato decisivo nel distacco dal Brescia, sesto nella graduatoria finale.

Fondamentale in negativo fu la sconfitta con la Pro Vercelli a cinque giornate dalla fine che costò il posto a Castori in favore di Agostinelli che nonostante l’imbattibilità perde lo scontro diretto proprio con le Rondinelle e si deve accontentare di una settima posizione che non compromette il buon cammino stagionale.

 

Si arriva al giorno d’oggi dove, per svariati motivi, la compagine biancorossa sembra solo la brutta copia di quella che abbiamo descritto fin ora: prima il divorzio polemico con il bomber Ebagua,  protagonista di tante stagioni e di tante reti, poi l’esonero con tanto di reintegro di Sottil che prima viene sollevato dall’incarico per far posto a Gautieri salvo poi essere richiamato qualche settimana dopo, fino ad arrivare all’addio del direttore sportivo Mauro Milanese.

Insomma, dopo tante soddisfazioni e trionfi sembra giunta almeno per ora la fine dell’usuale "miracolo Varese" che a 10 giornate dalla fine deve avere l’obiettivo di tirarsi fuori dalle sabbie mobili dei play out e raggiungere al più presto quella salvezza che mai come quest’anno sarebbe fondamentale.

E domani si gioca sul campo di un’altra squadra attesa da tutti alla vigilia al salto di qualità, la Juve Stabia, che invece è oramai destina alla Lega Pro in quello che poteva essere la sfida tra le due solite meteore della cadetteria e che avrà il sapore agro-dolce solamente dei vecchi ricordi di stagioni passate.