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ESCLUSIVA TB - Latina, Crimi: "Siamo una squadra forte. Ecco le differenze fra Breda e Beretta"

ESCLUSIVA TB - Latina, Crimi: "Siamo una squadra forte. Ecco le differenze fra Breda e Beretta"TuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
giovedì 25 settembre 2014, 18:50LE INTERVISTE DI TB
di Redazione TuttoB.com

Vice campione d'Europa Under21, Marco Crimi è una delle promesse del calcio made in Italy. Sbarcato a Latina la scorsa stagione, è riuscito in meno di un anno, grazie a tenacia, costanza e talento, a diventare uno dei trascinatori della squadra per cui ora è indispensabile. Ma quali sono i suoi obiettivi e i suoi sogni? Lo ha raccontato in esclusiva a TuttoB.com.

Partiamo dal tuo arrivo a Latina la scorsa stagione. Grazie a tenacia, continuità e prestazioni positive, hai conquistato pian piano la fiducia del mister e di conseguenza il posto da titolare, tanto che sembra proprio che anche quest’anno in campo non si possa fare a meno di te. Che ruolo pensi di ricoprire nella squadra?

"Spero di avere un ruolo importante com’è stato l’anno scorso, ma spero anche di migliorare per fare quel salto di qualità che ancora mi è mancato per raggiungere la Serie A".

La scorsa stagione siete partiti col freno a mano tirato confermandovi poi con il proseguire della stagione. Pensi che succederà lo stesso anche quest’anno?

"Ogni campionato ha una storia a sé, poi quello di Serie B è strano, puoi vincere con la capolista e perdere con l’ultima classificata. La squadra è molto forte, come lo era l’anno scorso, ma spero che quest’anno riusciremo a tirar fuori un po’ di carattere, quello che ci è un po’ mancato nell’ultima partita".

A questo proposito, credi che il Latina abbia le carte in tavola per confermare il traguardo raggiunto la scorsa stagione (terzo posto) o per fare anche meglio?

"Abbiamo una squadra forte, ma la speranza è quella di migliorare ancora, singolarmente e nel collettivo, rispetto alla stagione passata mettendo quel carattere che ci era mancato in alcune occasioni".

Con la nuova stagione sono arrivati nuovi rinforzi per cercare di raggiungere obiettivi importanti. Quanto cambia secondo te il centrocampo con un innesto di valore come Valiani?

"L’inserimento di Valiani ha portato una maggiore concorrenza nel reparto, si tratta di un giocatore che ha esperienze in Serie A e ci potrà dare una grossissima mano, proprio come Sbaffo che si è aggiunto ad un centrocampo che l’anno scorso aveva già fatto abbastanza bene. Saranno sicuramente di grande aiuto per poter tagliare traguardi ancora più importanti".

Che novità sono state apportate invece col cambio di allenatore (Beretta al posto di Breda)? 

"Il mister ha apportato le sue idee che poi noi cerchiamo di mettere in campo ogni settimana. Anche in base all’avversario ci fa provare nuove tecniche per affrontare tutte le situazioni nel migliore dei modi. Abbiamo come guida un professionista che ha già fatto tanto nella sua carriera e non può che esserci d’aiuto, come i nuovi arrivati".

In squadra hai compagni che hanno vestito la maglia della Nazionale come Di Gennaro e Viviani, tu stesso sei stato parte della squadra vice campione d’Europa di Mangia. Nel tuo futuro vedi un po’ di Azzurro? 

"Vestire la maglia azzurra, magari con Conte in panchina, è un po’ il sogno di ogni calciatore. Per il momento però, mi limito a fare bene per raggiungere la massima serie, sognare non costa nulla".

Tanti, per risollevare il calcio italiano, hanno parlato di “dare più fiducia ai nostri giovani”. In un quadro dove in campo si registra una prevalenza di stranieri, che tante volte valgono meno delle nostre nuove leve, e molti talenti made in Italy volano all’estero, pensi che gli italiani riescano a ritagliarsi lo spazio necessario per raggiungere grandi traguardi nonostante la concorrenza degli stranieri?

"A mio parere nel campionato italiano c’è un utilizzo spropositato degli stranieri, tante squadre su 11 titolari non schierano neanche un italiano e se il campionato si chiama appunto “campionato italiano” un motivo ci sarà. Il problema è che  questa concorrenza porta alla fuga dei nostri talenti, penso ai miei ex compagni di Under21 (vice campioni d’Europa), Caldirola, Donati… costretti ad andare all’estero quando avrebbero potuto fare benissimo anche qui, in grandi club. Lo stesso discorso vale per Cerci, che ora gioca in Spagna,ma avrebbe potuto benissimo essere di grande aiuto al Toro e comunque si sarebbe potuto fare sicuramente qualcosa per trattenerlo. E’ un peccato. Da qualche anno a questa parte, c’è l abitudine di andare a cercare giocatori stranieri ma tanti non si rendono conto che se al loro posto subentrassero giovani del nostro paese potrebbero giocare altrettanto bene".

 

Nicole Gomena

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