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ESCLUSIVA TB - Calori: “Mazzone allenatore-padre, quanti ricordi! Ascoli, segnali di nervosismo. Parma, senza Vazquez i giovani possono esplodere. Il Venezia lotterà per la A”

ESCLUSIVA TB - Calori: “Mazzone allenatore-padre, quanti ricordi! Ascoli, segnali di nervosismo. Parma, senza Vazquez i giovani possono esplodere. Il Venezia lotterà per la A”
Calori
giovedì 24 agosto 2023, 18:30Le interviste di TB
di Marco Lombardi

Il legame profondo con Carletto Mazzone, il record negativo dell'Ascoli, la nuova strategia del Parma e la forza del Venezia. In esclusiva per TuttoB, ha parlato Alessandro Calori

Mister, partiamo da un ricordo di Carlo Mazzone.

“Citarne uno solo sarebbe riduttivo… Con lui ho vissuto tre anni intensi, di emozioni forti: dal mio gol alla Juve che costò ai bianconeri lo scudetto alla sua corsa sotto la curva dell’Atalanta, passando per i suoi modi di comportarsi. Mi ha sempre colpito come riusciva a conquistare i giocatori: sapeva rapportarsi, usando il bastone e la carota, e attribuiva un peso alle parole. È stato un allenatore-padre. Ha lasciato qualcosa in tutti coloro che ha allenato”.

Cambiamo argomento. L’Ascoli ha battuto un record negativo: mai fino ad ora nel campionato di Serie B una squadra aveva chiuso il primo tempo in otto uomini per effetto di tre espulsioni. Un segnale preoccupante?

“Certamente è un segnale di nervosismo. Strano, considerato che si giocava la prima partita di campionato. Magari in campo sono successe cose che hanno destabilizzato la squadra… Dall’esterno però non ho gli strumenti per giudicare”.

Subito in gol Benedyczak del Parma: può essere l’anno della sua definitiva consacrazione?

“Lo dicevo anche l’anno scorso, il Parma ha una rosa quasi da Serie A. Man, Benedyczak e Bernabè, con un anno in più di esperienza, possono esplodere. Prima il Parma era Vazquez-dipendente: il ‘Mudo’ è un top player ma anche un grande accentratore del gioco, al punto da condizionare la manovra. Senza di lui, questi giocatori sono più liberi di esprimersi e di mostrare il loro valore”.

Quanto perde il Bari senza Menez?

“Parliamo di un giocatore di grande talento ma che non ha mai avuto tanta continuità. Certo, per il Bari è una perdita pesante. Che si somma alla partenza di Cheddira. Sicuramente qualcosa mancherà”.

Il Venezia è partito forte, rifilando tre gol al Como: giusto inserire anche i lagunari tra le più autorevoli candidate alla promozione?

“Il Venezia lo vedo bene, è una squadra organizzata, con idee: lotterà sicuramente per salire in Serie A. Già nella passata stagione, con l’arrivo di Vanoli, aveva trovato una quadratura importante rendendosi protagonista di una rincorsa fino alla zona playoff. E poi dispone di un grandissimo attaccante quale Pohjanpalo. Ma anche Pierini, se prende consapevolezza dei propri mezzi, può fare grandi cose; deve solo diventare più ‘cattivo’ perché ha tutto per sfondare”.

Quale finora la regina del mercato?

“Non credo ci sia una ‘regina’… Chi ha consolidato è il Parma, il Venezia stesso e il Palermo. Il Bari ha un’ossatura importante. Poi c’è sempre la sorpresa, che può fare stryke. Come il Frosinone l’anno scorso. Ancora è presto”.

La favorite per la promozione?

“Oltre alle squadre appena citate, certamente le tre retrocesse (Spezia, Cremonese e Samp) che hanno organici da A. L'importante sarà calarsi nella mentalità della B. Che è un campionato diverso. Questo è il problema. Se hai la presunzione di essere più forte perché arrivi da una categoria superiore, ti sbagli di grosso. Chi si adatta più velocemente ai codici della cadetteria verrà fuori. L’esempio è il Genoa: nella prima parte della passata stagione ha arrancato tanto, ma quando ha ‘capito’ la categoria è andato dritto filato in Serie A”.

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